Concordo con Antonio Fasanella: dato che trattasi di siti di Pubblica Amministrazione (e quindi di pubblica utilità) credo che livellarli alle necessità dei diversamente abili non sia una perdita per gli altri utenti. Quando ci si impegna per rendere un sito accessibile però troppo spesso ci si dimentica di “particolari” quali i contenuti e la dotazione tecnologica dell’utente. Perchè? Eppure il numero di coloro che non capiscono i testi scritti in burocratese o che hanno attrezzature obsolete o collegamenti lenti è senz’altro maggiore di coloro che sono non-vedenti. Non è che per caso ci mettiamo “il cuore in pace” con interventi semplici e meno costosi come quelli su grafica, navigazione, ricerca ecc. facendo finta che gli altri problemi non esistano? :-) Lucia