COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

RELAZIONE
sul Memorandum della Commissione sull'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita

(SEC(2000) 1832 - C5-0192/2001 - 2001/2088(COS))

Commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport
Relatrice: Kathleen Van Brempt

(Delega del potere deliberante - Articolo 62 del regolamento)
Relatore per parere (*): Herman Schmid, commissione per l'occupazione e gli affari sociali
(*) Procedura "Hughes"

 

INDICE



(*) Procedura "Hughes"

 

 

PAGINA REGOLAMENTARE

Con lettera del 30 ottobre 2000 la Commissione europea ha trasmesso al Parlamento europeo il Memorandum sull'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita (SEC(2000) 1832 - 2001/2088 (COS)).

Nella seduta del 14 maggio 2001 la Presidente del Parlamento ha comunicato di aver deferito tale relazione alla commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport per l'esame di merito e, per parere, alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali (C5-0192/2001).

Nella seduta del 17 maggio 2001 la Presidente del Parlamento europeo ha comunicato che, ai sensi della procedura Hughes, la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per parere, doveva essere associata all'elaborazione della relazione.

Nella seduta del 14 giugno 2001 la Presidente del Parlamento europeo ha comunicato che la Conferenza dei presidenti aveva demandato alla commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport il potere deliberante a norma dell'articolo 62 del regolamento.

Nella riunione del 6 marzo 2001 la commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport ha nominato relatrice Kathleen Van Brempt.

Nelle riunioni del 29 maggio, 26 giugno, 10 luglio e 18 settembre 2001 ha esaminato la proposta della Commissione e il progetto di relazione.

Nella riunione del 18 settembre 2001 ha approvato la proposta di risoluzione all'unanimità.

Erano presenti al momento della votazione Giuseppe Gargani (presidente), Kathleen Van Brempt (relatrice), Pedro Aparicio Sánchez, Marielle de Sarnez, Maria Martens, Mario Mauro, Pietro-Paolo Mennea, Barbara O'Toole, Doris Pack, Roy Perry, Mónica Ridruejo, Luckas Vander Taelen, Eurig Wyn, Sabine Zissener, Cristina Gutiérrez Cortines (in sostituzione di Theresa Zabell), The Earl of Stockton (in sostituzione di Christopher Heaton-Harris), Robert J.E. Evans (in sostituzione di Phillip Whitehead), Thomas Mann (in sostituzione di Ruth Hieronymi, a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento) e Herman Schmid (in sostituzione di Geneviève Fraisse, a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento).

Il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali è allegato.

Processo verbale del 23/10/2001

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PROPOSTA DI RISOLUZIONE

Istruzione e formazione permanente (Articolo 62 del regolamento)
A5-0322/2001

Risoluzione del Parlamento europeo sul Memorandum della Commissione sull'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita (SEC(2000) 1832 - C5-0192/2001 - 2001/2088(COS))

Il Parlamento europeo,

-  visto il Memorandum della Commissione (SEC(2000) 1832 - C5-0192/2001),

-  visti l'anno europeo dell'istruzione e della formazione su tutto l'arco della vita attiva (1996) e la propria risoluzione dell'8 settembre 2000 sulla relazione concernente l'attuazione, i risultati e la valutazione complessiva dell'anno europeo dell'istruzione e della formazione su tutto l'arco della vita attiva (1996)(1),

-  visto il Consiglio europeo di Lussemburgo (1997), in occasione del quale sono stati introdotti quali temi prioritari negli orientamenti occupazionali una maggiore disponibilità e adattabilità grazie alla formazione,

-  viste le conclusioni dei Consigli europei di Lisbona, Feira e Stoccolma,

-  vista la pubblicazione dell'OCSE "education policy analyses" ,

-  vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, con specifico riferimento all'articolo 14 che garantisce il diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua,

-  visti gli articoli 149 e 150 del trattato CE,

-  visto l'articolo 47, primo comma, del suo regolamento,

-  previa delega del potere deliberante, a norma dell'articolo 62 del regolamento, alla commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport,

-  visti la relazione della commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A5-0322/2001),

A.  considerando che viviamo in una società della conoscenza in rapida evoluzione caratterizzata dalla costante introduzione di nuove tecnologie e dall'aumento esponenziale della massa di informazioni, nonché dalla rapidità con cui esse si diffondono,

B.  constatando che la società della conoscenza può notevolmente migliorare la qualità della vita e l'attività dei singoli, a patto che, nel contempo, si varino misure tese a garantire a chiunque pari opportunità di attiva partecipazione in detta società,

C.  considerando che l'odierna economia, basata principalmente sulle conoscenze e sulla mobilità, richiede che tutti possano completare le proprie conoscenze per poter far fronte all'avvento di nuovi rischi connessi alla rapida evoluzione della società e delle nuove tecnologie; che il conseguimento di un diploma non basta più da solo a determinare la carriera per il resto della vita attiva; che il classico schema studi/attività professionale/pensione è messo a dura prova,

D.  considerando che, in base a studi compiuti dall'OCSE, coloro che hanno compiuto un ciclo superiore di studi hanno un più facile accesso all'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita nonché al perfezionamento professionale, motivo per cui è opportuno migliorare l'accesso all'informazione sulle azioni di formazione proposte per le persone che non hanno effettuato studi superiori,

E.  considerando le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona, che vogliono fare dell'Unione europea l'economia e la società basate sulla conoscenza più competitive del mondo,

F.  considerando che il progetto europeo dell'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita si colloca nel più ampio quadro politico dei futuri obiettivi in materia di istruzione e di formazione; che un siffatto progetto europeo non va scisso da altre concrete tematiche europee come occupazione, politica sociale, mobilità, ICT, E-learning,

G.  considerando che la formazione lungo tutto l'arco della vita riguarda tutti i settori socioeconomici, gli operai, gli impiegati, i professori universitari, i quadri, i ricercatori, ecc. e che l'Unione e gli Stati membri devono tener conto di questa diversità in sede di elaborazione dei programmi di formazione e di finanziamento degli stessi,

H.  considerando che l'ampliamento modificherà il mercato dell'occupazione e della formazione professionale,

I.  considerando che gli indirizzi occupazionali che dal 1997 presiedono al coordinamento delle politiche occupazionali degli Stati membri indicano l'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita quale una delle priorità; considerando che nell'ambito degli orientamenti per il 2001 si invitano gli Stati membri a stabilire obiettivi quantificati circa la partecipazione dei 25-64enni all'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita e le parti sociali a negoziare su materie quali la partecipazione alla formazione,

1.  ribadisce la strategia delineata dalla Commissione di promuovere un ampio dibattito sociale sull'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita;

2.  esprime la sua convinzione che l'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita dovrebbe essere, oltre che una necessità sociale, anche un diritto sociale di tutti;

3.  sollecita la Commissione a uniformare le azioni concrete in materia di formazione lungo tutto l'arco della vita ai seguenti principi:

a)  democratizzazione e principio delle pari opportunità: la formazione lungo tutto l'arco della vita deve sostituire il concetto di una sola opportunità di formazione con il concetto di molteplici opportunità di apprendimento e di acquisizione di nuove conoscenze in tutto l'arco della vita creando "opportunità vitali" : tutti devono usufruire di pari opportunità in materia di istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita,

b)  autorealizzazione individuale: il concetto di formazione lungo tutto l'arco della vita deve costituire una risposta alle esigenze di ciascun individuo di completare e ampliare le sue conoscenze e arricchirsi spiritualmente,

c)  diritto individuale all'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita: questo concetto deve conferire riscontri concreti al diritto di ogni individuo all'istruzione e formazione,

d)  responsabilità individuale: il concetto di formazione lungo tutto l'arco della vita deve essere finalizzato anche alla crescita dell'individuo all'insegna del senso civico e di responsabilità,

e)  un approccio olistico della formazione: oltre che allo sviluppo delle conoscenze e, in chiave meramente funzionale, all'occupazione, la formazione deve essere finalizzata anche al modo di comportarsi nella società;

4.  rileva che talvolta l'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita postula mutamenti radicali nel campo dell'istruzione, della formazione e dell'occupazione nonché provvedimenti di sostegno, come per esempio:

a)  sviluppo di settori prioritari di azione basati sull'indispensabile equilibrio fra le considerazioni economiche (disponibilità dell'individuo) e le considerazioni sociali, culturali (autorealizzazione individuale), ivi compresa l'integrazione sociale,

b)  integrazione del concetto di formazione lungo tutto l'arco della vita nell'istruzione scolastica, di modo che il diploma acquisito non sia considerato l'ultimo prima della vita professionale ma piuttosto il primo in materia e che altri potranno essere acquisiti durante la vita professionale, a prescindere dal settore di attività,

c)  speciale attenzione alle fasce più vulnerabili, che non dispongono di un facile accesso all'informazione sulle possibilità di formazione lungo tutto l'arco della vita,

d)  integrazione nel processo di apprendimento della componente "joy of learning"  grazie a metodi didattici atti a mettere l'accento sul sostegno, l'accompagnamento e l'assistenza,

e)  appoggio attivo a progetti di istruzione e formazione a favore degli adulti che offrano a tutti pari opportunità, indipendentemente dall'età e dal sesso,

f)  promozione delle nuove forme di apprendimento, oltre all'insegnamento tradizionale impartito dai centri di insegnamento; riconoscimento e certificazione delle esperienze e competenze acquisite anche in un quadro informale e riconoscimento dell'esperienza acquisita altresì all'estero (equipollenza dei diplomi e dei certificati),

g)  maggiore riconoscimento sociale dei meriti di coloro che migliorano il loro livello di conoscenze grazie a progetti nel campo dell'istruzione lungo tutto l'arco della vita,

h)  incoraggiando tutti gli interessati, da un lato, a considerare la formazione lungo tutto l'arco della vita come un progresso per la società e l'individuo e, dall'altro, ad assumere le rispettive responsabilità (finanziamento delle formazioni, tempo disponibile, riconoscimento delle conoscenze acquisite, ecc.): sono quindi interessati i governi degli Stati membri, l'Unione europea, le imprese e i singoli,

i)  ricerca dei finanziamenti adeguati per promuovere e istituire programmi di formazione lungo tutto l'arco della vita: FSE, FESR, Fondi strutturali, BEI, ecc.;

5.  ritiene che, se si vuole che la formazione permanente sia efficace, sia necessario operare una distinzione tra le grandi famiglie che la compongono e, pertanto, organizzare programmi con un profilo definito e obiettivi coerenti; ritiene che sia altresì necessario operare una distinzione tra i corsi miranti ad assimilare nuove conoscenze professionali e i corsi destinati ad acquisire le conoscenze necessarie all'integrazione sociale;

6.  reputa necessario coordinare fra di loro gli sforzi dell'Unione, degli Stati membri e delle regioni in materia di istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita grazie a un metodo aperto di coordinamento, con comuni obiettivi, indirizzi, indicatori e analisi comparative delle migliori pratiche negli Stati membri, con monitoraggio periodico e valutazione dei progressi compiuti; invita la Commissione a formulare proposte all'indirizzo degli Stati membri perché agiscano e si augura di essere coinvolto in queste attività;

7.  chiede alla Commissione di definire chiaramente, nelle proposte che formulerà in futuro, i concetti di formazione continua operando una distinzione tra

-  la formazione volta a porre rimedio all'insuccesso scolastico o a far sì che i gruppi sfavoriti o minoritari acquisiscano le conoscenze e la cultura di base,

-  la formazione a distanza di adulti in discipline che contribuiscono alla formazione generale e culturale, incluse le nuove tecnologie,

-  le qualifiche professionali nell'insegnamento regolamentato e non,

-  la formazione destinata all'occupazione e all'inserimento nel mercato del lavoro, a prescindere dall'età dell'alunno,

-  l'acquisizione di nuove qualifiche che favoriscano l'adattamento e il rinnovo delle tecniche per tener conto delle richieste del nuovo mercato del lavoro, incluse le nuove tecnologie,

-  la formazione permanente destinata ai professionisti, agli insegnati e ai ricercatori come mezzo per aggiornare le conoscenze;

8.  invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare un miglior coordinamento dei finanziamenti esistenti, in modo da garantire, quanto meglio possibile, a ciascun cittadino il diritto all'istruzione e l'accesso alla formazione professionale e continua;

9.  invita gli Stati membri a definire, nell'ambito degli indirizzi occupazionali 2002, obiettivi concreti e a varare misure concrete, organizzate per categorie di età e livelli di formazione, in ordine alla partecipazione a progetti di formazione e qualificazione;

10.  invita la Commissione a comunicare, entro la fine del 2001, il piano di azione che intende adottare in materia di formazione lungo tutto l'arco della vita, associando il Parlamento alla sua riflessione;

11.  invita gli interlocutori sociali a porre in atto, contestualmente agli orientamenti occupazionali e all'agenda sociale, intese vincolanti in materia di diritto all'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita a livello europeo;

12.  invita la Commissione e gli Stati membri a mettere a punto, attraverso il metodo del coordinamento aperto, un sistema ampiamente basato sul metodo dei "credits"  che collochi gli attuali strumenti di valutazione e riconoscimento in un sistema coerente e trasparente comprensivo delle esperienze regolari, non regolari e informali acquisite;

13.  invita la Commissione ad applicare il concetto del "mainstreaming" , contestualmente alla politica di istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita, in modo da integrarla orizzontalmente nelle attività del FES e dei programmi comunitari;

14.  invita la Commissione a inserire nelle procedure relative all'istruzione e alla formazione lungo tutto l'arco della vita anche i lavoratori privi della cittadinanza di uno Stato membro ma che hanno acquisito il diritto di lavorare;

15.  invita la Commissione e gli Stati membri a formulare proposte di finanziamento di progetti relativi all'istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita; insiste affinché in dette proposte sia coinvolta la BEI, visto che lo sviluppo del capitale umano costituisce una parte integrante dei nuovi compiti conferiti alla BEI;

16.  invita la Commissione e gli Stati membri a varare, di comune accordo e all'insegna delle migliori pratiche, misure di incentivazione a livello individuale; caldeggia il sistema del "individual learning accounts"  praticato, per esempio, nel Regno Unito e in Svezia;

17.  sottolinea l'impatto dell'ampliamento sul mercato del lavoro e della formazione e chiede alla Commissione di tenerne conto nelle priorità e nelle azioni che avvierà in materia di formazione lungo tutto l'arco della vita;

Formazione lungo tutto l'arco della vita e occupazione

18.  sottolinea che l'adeguamento dei sistemi di istruzione e formazione al fine di integrare il concetto di istruzione e formazione permanente è innanzitutto, conformemente al principio di sussidiarietà, una questione di competenza degli Stati membri; reputa tuttavia che uno sforzo comune coordinato a livello europeo sia auspicabile per consentire agli Stati membri di scambiarsi esempi di buone prassi; ritiene pertanto che il metodo aperto di coordinamento sia il contesto adeguato per definire obiettivi comuni, onde incentivare l'istruzione e la formazione permanente;

19.  ritiene che siano principalmente la mancanza di accordi e i disaccordi di fondo sulle forme di finanziamento e sulle priorità a ostacolare lo sviluppo di sistemi di formazione permanente;

20.  reputa importante delineare quali sono le opzioni e i problemi di definizione delle priorità, di modo che l'azione politica possa concentrarsi sulle questioni più importanti;

21.  ritiene che esista una diretta interdipendenza fra qualità del lavoro e istruzione e formazione permanente; sollecita pertanto la Commissione a chiarire come le politiche relative all'istruzione e alla formazione permanente, alla qualità del lavoro e all'organizzazione del lavoro possano vicendevolmente rafforzarsi;

22.  reputa importante per il raggiungimento dell'occupabilità, condizione essenziale di una cittadinanza attiva e perché si possa realizzare la crescita economica di cui le  "persone"  sono la principale risorsa nonché per combattere l'esclusione sociale, che l'istruzione permanente sia inclusa chiaramente fra le priorità dell'azione politica;

23.  auspica che venga delineata e tenuta in considerazione nel quadro d'insieme anche la situazione nei diversi paesi candidati per quanto concerne l'istruzione e l'apprendimento;

24.  ravvisa la necessità di uno sviluppo verso una società integrata che offra a tutti pari opportunità di accesso a un apprendimento di qualità lungo tutto l'arco della vita;

Sistemi scolastici di base

25.  solleva la questione relativa a come i sistemi scolastici di base degli Stati membri, che costituiscono il punto di partenza dell'istruzione e della formazione permanente, possano essere migliorati qualitativamente e rimodellati per rispondere alle esigenze odierne e future;

26.  rammenta l'esigenza diffusa di edifici scolastici moderni e di dimensioni adeguate nonché di attrezzature conformi ai nuovi standard formativi e la necessità, per ragioni didattiche, di classi meno numerose, dell'accesso alle nuove tecnologie, dell'uso dei computer, della conoscenza dei programmi e delle connessioni in rete;

27.  ritiene che, nella società della conoscenza, gli insegnanti, in quanto figure-chiave, debbano poter accedere a strutture che consentano loro di migliorare le loro conoscenze e di usufruire di maggiori possibilità di aggiornamento, in base alle esigenze della società; ritiene altresì che, in considerazione dell'importanza del loro ruolo sociale, debbano beneficiare di remunerazioni adeguate e che la loro attività vada debitamente riconosciuta;

28.  ritiene che le organizzazioni dedite alla formazione necessitino generalmente di essere snellite dal punto di vista burocratico e aperte alla società che le circonda;

29.  sottolinea che una maggiore capacità propositiva degli insegnanti e un più ampio e attivo coinvolgimento di famiglie e studenti possono contribuire a migliorare la qualità dell'offerta formativa;

30.  chiede, al fine di assicurare un buon collegamento tra il sistema dell'istruzione e i locali mercati del lavoro, che vengano avanzate proposte relative a come le scuole possano essere convertite in centri locali di apprendimento aperti e di richiamo;

31.  constata la necessità di promuovere la formazione permanente a livello locale e regionale mediante l'istituzione di reti di comunità efficaci;

Sistemi d'istruzione per adulti

32.  riconosce che i sistemi d'istruzione per adulti costituiscono strumenti importanti tanto per la produzione e l'occupazione quanto per la prosperità, la cultura e lo sviluppo individuale e che pertanto devono essere ampliati, innovati e diversificati per far fronte alle nuove e molteplici esigenze;

33.  sottolinea che ogni organizzazione lavorativa di ampie dimensioni deve disporre di un piano per la formazione e lo sviluppo della conoscenza, concordato tra le parti sociali e gestito congiuntamente in linea con gli accordi e la legislazione nazionale;

34.  riconosce che l'istruzione e la formazione permanente sono importanti in ogni momento della vita e non soltanto in relazione all'occupazione retribuita o al mercato del lavoro; sottolinea che il concetto di istruzione e formazione permanente dovrebbe applicarsi anche al periodo successivo al pensionamento e che l'accesso degli anziani, siano essi pensionati o ancora attivi, ai programmi di apprendimento dovrebbe essere facilitato;

35.  esorta gli Stati membri a provvedere affinché ai cittadini più anziani, ai disabili e ad altri che si trovano al di fuori del mercato del lavoro sia offerta la possibilità di un'ulteriore formazione che possa soddisfare le loro ambizioni personali di apprendimento, consentendo quindi loro di partecipare ad attività culturali;

36.  sottolinea che i sistemi d'istruzione dell'Unione debbono fra l'altro sostenere il mercato del lavoro e lo sviluppo di un effettivo mercato del lavoro europeo, con un aumento della mobilità transfrontaliera, e chiede il riconoscimento reciproco dei diplomi;

Finanziamento

37.  afferma che il necessario incremento qualitativo dell'istruzione di base comporterà inevitabilmente aumenti considerevoli, in alcuni casi assai considerevoli, delle spese;

38.  segnala che la formazione professionale, i corsi di perfezionamento e l'istruzione a livello superiore, in aumento più rapido rispetto ad altri settori del sistema d'istruzione, comportano anche notevoli aumenti di spesa;

39.  sollecita una discussione sulle modalità secondo le quali tali costi possano venire ripartiti negli Stati membri tra singoli individui, datori di lavoro e organismi pubblici in modo tanto efficace quanto solidale;

40.  presume che i costi per la formazione e il perfezionamento del personale in servizio costituiscano investimenti in capitale umano e che le risorse finanziarie, il bilancio, gli obiettivi della formazione e le misure necessarie debbano essere definiti e organizzati con il coinvolgimento delle parti sociali e di altri gruppi socialmente rilevanti nonché in conformità della regolamentazione nazionale del mercato del lavoro;

41.  sottolinea in particolare che la maggioranza degli Stati membri è del tutto o in parte priva di forme di finanziamento per la formazione a una nuova occupazione; sottolinea, a tale proposito, che la riconversione è particolarmente necessaria durante o dopo situazioni di crisi e riconversioni industriali;

42.  richiama l'attenzione sulla proposta secondo la quale ogni individuo dovrebbe avere diritto a un certo numero di anni di istruzione pubblica, di modo che chi all'origine dispone di un curriculum scolastico ridotto abbia successivamente diritto a una formazione complementare, al fine di conseguire le qualifiche professionali necessarie a garantirgli un ruolo attivo nella società e l'accesso al mercato del lavoro;

43.  pone l'accento sul nesso tra costi per l'istruzione come investimento e come fonte di valore aggiunto e ritiene necessario che sia tale approccio a orientare una politica di finanziamento a lungo termine della formazione;

Il ruolo dell'Unione

44.  esorta a condurre una discussione politica aperta sulle tre distinte strategie di formazione e occupazione decise contemporaneamente nella riunione del Consiglio europeo a Lisbona e segnala che rimane ancora da risolvere il problema attinente alla definizione delle priorità;

45.  appoggia la proposta volta ad applicare il metodo aperto di coordinamento al settore della istruzione e della formazione permanente e sottolinea in particolare la necessità di definire le linee direttrici concernenti le risorse, l'organizzazione e il collegamento tra i vari istituti di insegnamento;

46.  auspica che il metodo aperto di coordinamento si configuri come un processo  "dal basso verso l'alto"  piuttosto che come il processo  "dall'alto verso il basso"  concepito per la politica dell'occupazione e chiede sforzi maggiori al fine di far emergere un atteggiamento favorevole all'istruzione e formazione permanente tra i gruppi socialmente esclusi;

47.  sottolinea il significato determinante che riveste la conoscenza di due lingue per la cooperazione transfrontaliera in Europa e nel mondo;

48.  segnala che, pur nel rispetto dell'autonomia degli Stati membri in questo settore, è necessario un coordinamento tra di essi per quanto riguarda percorsi di formazione, mobilità di studenti e insegnanti, riconoscimento reciproco dei titoli di studio, criteri di ammissione ai corsi di formazione e perfezionamento professionale, nonchè scambio delle buone prassi;

49.  auspica che questi punti di vista vengano presi in considerazione anche dalla Commissione e tenuti presenti nel prosieguo dei lavori relativi all'annunciato piano d'azione per l'istruzione e la formazione permanente;

50.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché alle parti sociali del'Unione.

NOTE:
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(1) GU C 135 del 7.5.2001, pag. 304.

 

MOTIVAZIONE

I. INTRODUZIONE

Gli esami non finiscono mai! Per molti non suonerà come un augurio, ma piuttosto sarà una prospettiva che entusiasmerà ben poche persone. Tuttavia, il futuro della nuova era dell'informazione è imperniato sull'istruzione e la formazione permanente.(2)

Un tempo, la maggior parte delle persone chiudeva il capitolo istruzione al momento di lasciare la scuola. Chi successivamente voleva salire uno scalino più alto sulla scala sociale andava alla scuola serale. Ora l'IFP è considerata una necessità sociale, a cui è subordinato il nostro benessere. Una formazione, conclusa o meno con un diploma, non offre più la prospettiva di un posto fisso a vita.

L'IFP può aprire nuove possibilità a chiunque. Anche a coloro che hanno un livello d'istruzione elementare e che oggi corrono il maggior rischio di esclusione. È tuttavia indispensabile eliminare le attuali distorsioni. Ora sembra che la formazione lungo tutto l'arco della vita contribuisca a inasprire ancor di più le disparità già esistenti: chi possiede un livello d'istruzione elevato continua ad aggiornarsi attraverso la formazione per gli adulti e può quindi aumentare ancora il suo vantaggio. Una recente analisi(3) dell'OCSE ha evidenziato, ad esempio, che proprio coloro che non possiedono un livello di istruzione media superiore ed hanno limitate capacità di lettura e di scrittura sono le persone meno idonee a partecipare da adulti all'istruzione e formazione avanzata. Il loro grado di partecipazione non raggiunge il 4% delle iscrizioni nei tre quarti di tutti paesi dell'OCSE. Solamente in 4 paesi (Belgio, Svezia, Regno Unito e Australia) questa percentuale sale a oltre l'11%.

Questo tasso ineguale di partecipazione non riguarda solamente i corsi seguiti di propria iniziativa, ma anche i corsi di formazione organizzati dalle stesse imprese. I datori di lavoro finanziano anche in maniera relativamente maggiore la formazione dei propri lavoratori con un livello di istruzione elevato. Il massimo livello di disuguaglianza nell'articolazione della formazione sul mercato del lavoro si registra in Belgio. Il grado di partecipazione alle iniziative di istruzione e formazione connesse alla propria occupazione è in Belgio del 40% per gli adulti con una formazione universitaria e solamente del 5% per gli adulti che non hanno raggiunto un livello di istruzione media superiore.

L'IFP costituisce anche un importante strumento atto a permettere alla gente di partecipare attivamente alla società di nuovo o per un periodo più lungo. Per poter conciliare oggi famiglia e lavoro molti giovani genitori, soprattutto mamme, non vedono talvolta altra possibilità che ritirarsi temporaneamente dal mercato del lavoro. Ma quando intendono rientrarvi, non appena i figli sono cresciuti, le possibilità effettive sono invece limitate. Seguire un corso può facilitare il loro reingresso nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda i lavoratori più anziani, un corso di formazione può impedire che restino esclusi troppo rapidamente dalla vita lavorativa.

Tuttavia, il fatto che le persone continuino a studiare non è importante soltanto per motivi economici: è soprattutto importante anche per le persone stesse. L'IFP offre nuove opportunità: la possibilità di scoprire e sperimentare in prima persona nuove cose trasforma anche lo studio in un piacere di per sé. L'IFP è un modo per comprendere meglio il mondo e le cose che ci circondano e approfondire tutto ciò che ci interessa. Tali motivazioni sono dunque ben più ampie di quelle puramente economiche e includono anche la partecipazione a livello sociale e culturale.

 

II.   EUROPA: INIZIATIVA POLITICA IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PERMANENTE

Il memorandum sull'istruzione e la formazione permanente costituisce un'iniziativa europea che merita il più ampio appoggio possibile. Con i suoi sei messaggi chiave la Commissione europea tenta di avviare un ampio dibattito sociale con tutte le parti interessate.

La vostra relatrice si compiace vivamente per questa iniziativa, anche e soprattutto perché la Commissione intende assumersene la direzione.

I tempi sono ormai maturi per definire un quadro politico della nozione di istruzione e formazione permanente, con un invito a tutte le parti interessate ad assumersi la loro responsabilità in merito. Noi non possiamo permetterci di rinviare questo dibattito fondamentale se intendiamo perseguire seriamente gli obiettivi ambiziosi fissati dai Consigli europei di Lisbona, Feira e Stoccolma - vale a dire fare dell'Europa l'economia più dinamica al mondo.

Nella presente relazione la vostra relatrice cerca di chiarire quali devono essere, a suo avviso, le linee di forza essenziali su cui deve fondarsi la nozione di istruzione e formazione permanente.

Primo: il principio della parità e della democratizzazione

L'IFP è la sola possibilità che ci consente di procedere ad un'autentica democratizzazione dell'istruzione. Attraverso l'IFP dobbiamo riuscire a sostituire l'attuale concezione di un'opportunità scolastica praticamente unica nella vita di ogni individuo con la concezione di diverse opportunità scolastiche durante l'intero arco della vita. In altre parole, l'unica opportunità che oggigiorno è data tra i 6 e i 18 anni deve essere trasformata in opportunità per tutta la vita. È fondamentale al riguardo che l'IFP sia accessibile a tutti i cittadini, indipendentemente da età, origine e formazione scolastica, che risiedono legalmente sul territorio dell'Unione europea. L'istruzione è la chiave per una partecipazione di successo al mondo del lavoro. Pertanto è estremamente importante che la nostra politica di IFP faciliti questa partecipazione.

Secondo: lo sviluppo individuale

L'IFP non deve diventare una mera "questione di occupabilità". L'IFP contribuisce anche a costruire la società, a rendere le persone capaci di plasmare effettivamente la società, a trarre il meglio dal singolo individuo ed essere nel contempo una risposta al bisogno dell'individuo di accumulare conoscenze e arricchirsi interiormente. Tale principio rinvia al più vasto dibattito su un investimento in capitale umano e creatività maggiore rispetto a quello in produttività.

Terzo: il diritto individuale all'istruzione e alla formazione permanente

L'IFP deve concretizzare il diritto di ogni individuo ad aumentare le proprie conoscenze e affinare le proprie capacità durante l'intero arco della vita. Essenziale a tal fine è il fatto che la nozione di IFP deve segnare la transizione dall'obbligo scolastico al diritto di apprendere.

 

III. AVVIO DI UN PROCESSO DINAMICO

Per mettere concretamente in pratica tale nozione di IFP sono richieste azioni a livello europeo, nazionale e regionale. E' essenziale che l'attuale politica dell'istruzione, della formazione e del mercato del lavoro sia attuata in maniera diversa: non possiamo infatti restare aggrappati all'attuale sistema di istruzione, formazione e mercato del lavoro come se si trattasse di un insieme inviolabile. Gli Stati membri hanno al riguardo un'enorme responsabilità: essi devono infatti avere il coraggio politico di avviare un processo dinamico ed eliminare gli attuali ostacoli.

Uno dei cambiamenti più importanti che la nostra politica deve concretizzare è "la gioia dello studio". L'IFP deve avere una connotazione positiva; la gente deve trovare piacere nello studio e a sua volta deve ottenere apprezzamento per quello che fa. Molti considerano lo studio un male necessario. Se noi promuoviamo la nozione di IFP senza tener conto della realtà con cui sono confrontati i giovani, con la "paura dello studio e l'ossessione del fallimento" non riusciremo mai a raggiungere il nostro obiettivo.

È inoltre essenziale dare maggiore diffusione alla nozione di IFP, rendendola più flessibile. Attualmente un rigido sistema che prevede severe condizioni di ammissione e un'organizzazione altrettanto rigida sono spesso un ostacolo. Coloro che possiedono uno scarso livello di istruzione restano troppo spesso sconcertati dal carattere strettamente scolastico dello studio. Da qui la necessità di formule di taglio individuale, in base a cui ogni individuo deve ricevere il più rapidamente possibile una risposta adeguata. Una soglia d'accesso bassa costituisce al riguardo un imperativo assoluto; in particolare è importante attirare l'attenzione di coloro che hanno uno scarso livello di istruzione sulle azioni di IFP dei servizi a loro vicini.

Affinché l'IFP abbia successo, è essenziale riuscire a sviluppare un concetto globale: da un lato, l'istruzione e formazione permanente (lifelong learning), vale a dire senza limiti nel tempo, per cui ogni individuo ha il diritto di fruire di nuove opportunità durante l'intero arco della vita; dall'altro, l'istruzione e formazione che abbraccia tutti gli aspetti della vita (lifewide learning), senza limiti nello spazio, per cui ogni individuo ha il diritto di accumulare conoscenze nei settori più disparati, anche in un contesto non formale. Tutto ciò è molto importante, perché spinge l'individuo a studiare senza che questo debba ipso facto sfociare in un diploma formale, apprezzando in tal modo anche le conoscenze e le capacità più concrete dell'individuo.

Per questo motivo la vostra relatrice ritiene altresì importante riconoscere in maniera adeguata gli sforzi di formazione successivi o paralleli al processo formale di formazione, la qual cosa riveste particolare significato per coloro che possiedono un basso livello di istruzione e quindi possono facilmente spaventarsi di fronte ad esami e diplomi formali: sapendo invece di essere apprezzati per quello che impareranno, saranno anche più facilmente disponibili a seguire una formazione supplementare. Taluni Stati membri lo hanno già riconosciuto: in Danimarca, il Parlamento ha approvato nel maggio 2000 un pacchetto di misure politiche il cui obiettivo è un più ampio riconoscimento delle conoscenze e delle capacità acquisite con l'attività lavorativa e l'esperienza; in Finlandia, le autorità hanno pubblicato una dichiarazione contenente la loro visione dell'IFP e i metodi per il riconoscimento dello studio non formale e informale. Pure i Paesi Bassi, il Regno Unito e la Svezia riconoscono le attività di studio non formali e informali.

IV. COMPITI CONCRETI PER L'EUROPA

Se l'Unione europea vuol essere credibile in materia di IFP, allora deve tradurre tale concetto nella sua politica comunitaria. Per la vostra relatrice ciò significa in concreto:

-   attuazione orizzontale della nozione di IFP nell'attribuzione dei Fondi strutturali europei, nei programmi attuali e futuri dell'Unione europea e del Sesto programma quadro di ricerca;

-   definizione di parametri di comparazione vincolanti in materia di diritto all'IFP nelle linee guida per l'occupazione europea per il 2002. Non soltanto la Commissione, ma anche il Consiglio deve assumersi la propria responsabilità al riguardo;

-   definizione degli obiettivi, delle linee guida, degli indicatori e dei parametri di comparazione comunitari sulla base delle migliori prassi degli Stati membri, avendo come obiettivo di riferimento la media dei tre Stati membri con le pratiche migliori.

Ai fini della creazione del CV europeo la Commissione europea deve inoltre elaborare un sistema basato sui crediti, che riunisca in un insieme coerente gli attuali strumenti di valutazione e di riconoscimento e sia altresì aperto ad accogliere le esperienze acquisite in maniera non formale.

Infine, la relatrice si rende pienamente conto del fatto che una concezione europea di IFP costerà denaro. In particolare, sono necessari maggiori finanziamenti quando si definiscono obiettivi politici concreti, quali il diritto all'IFP per tutti, un ampio accesso all'istruzione nei primi anni di vita, un maggiore grado di partecipazione degli adulti, un'offerta più ampia e differenziata.

La vostra relatrice non condivide la tendenza di un numero sempre maggiore di paesi a trasferire il flusso dei finanziamenti dall'organismo preposto all'istruzione allo studente individuale, sostituendo o integrando le borse di studio con prestiti. Ella sostiene la necessità di agire su due piani. In primo luogo e soprattutto il diritto a una qualificazione di base con finanziamenti concessi dalle autorità. Questo deve restare uno dei compiti chiave delle autorità. Inoltre è necessario elaborare un sistema combinato in cui tutti gli interessati si assumano la propria responsabilità finanziaria.

Interessante in questo contesto è l' "European learning Account Project" del ministero britannico dell'istruzione. In questo modo si intende verificare in che modo i conti-studente individuali possono costituire uno strumento per elevare la partecipazione alla formazione e facilitarne il finanziamento.

La vostra relatrice attende altresì con ansia la risposta del presidente della BEI, dr. Maystadt, alla sua concreta proposta di non limitare gli investimenti della BEI all'infrastruttura, ma di estenderli anche alle persone e, nel caso specifico, all'IFP.

V. CONCLUSIONI

Con la presente relazione la vostra relatrice ha tentato di evidenziare come, a suo avviso, va concretizzata la nozione di IFP. Ella auspica che per l'attuazione dei suoi piani d'azione la Commissione utilizzi il contributo di tutti gli interessati incontrati nel contesto nel suo ampio dibattito sociale. L'IFP è pur sempre il progetto del futuro, per il quale ognuno si assume una parte di responsabilità. La relatrice auspica che già durante la presidenza belga siano proposte azioni politiche concrete.

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17 luglio 2001

PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'OCCUPAZIONE E GLI AFFARI SOCIALI

destinato alla commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport
sul Memorandum della Commissione sull'istruzione e la formazione permanente
(SEC(2000) 1832 - C5-0192/2001 - 2001/2088 (COS))

Relatore per parere (*): Herman Schmid
(*) Procedura "Hughes"

 

PROCEDURA

Nella riunione del 15 febbraio 2001 la commissione per l'occupazione e gli affari sociali ha nominato relatore per parere Herman Schmid.

Nelle riunioni del 21 giugno 2001 e 9 e 10 luglio 2001 ha esaminato il progetto di parere.

Nell'ultima riunione indicata ha approvato le conclusioni in appresso all'unanimità.

Erano presenti al momento della votazione Michel Rocard, presidente; Winfried Menrad, vicepresidente, Marie-Thérèse Hermange, vicepresidente; Herman Schmid, relatore per parere; Jan Andersson, María Antonia Avilés Perea, Regina Bastos, Alejandro Cercas, Luigi Cocilovo, Elisa Maria Damião, Harald Ettl, Ilda Figueiredo, Anne-Karin Glase, Stephen Hughes, Karin Jöns, Piia-Noora Kauppi, Ioannis Koukiadis, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Jean Lambert, Elizabeth Lynne, Thomas Mann, Mario Mantovani, Claude Moraes, Paolo Pastorelli, Manuel Pérez Álvarez, Bartho Pronk, Tokia Saïfi, Miet Smet, Helle Thorning-Schmidt e Ieke van den Burg.

BREVE GIUSTIFICAZIONE

Il memorandum della Commissione sull'istruzione e la formazione permanente (SEC(2000) 1832) descrive la nuova società della conoscenza e la conseguente necessità di sistemi d'istruzione sviluppati e riformati. In sei "messaggi chiave", il documento riassume tale esigenza utilizzando formule ormai ben conosciute che ricorrono i tutti gli scritti e i discorsi relativi all'apprendimento permanente nella nuova società della conoscenza: necessità di maggiori conoscenze su tutti i livelli, di maggiori stanziamenti a favore dell'istruzione, di nuovi atteggiamenti e valori, di nuovi approcci pedagogici e di nuove concezioni dell'orientamento, ecc.

Mobilizzazione delle risorse economiche

Nonostante venga riconosciuta unanimemente la necessità di un ammodernamento dei sistemi d'istruzione e apprendimento, in termini pratici si è fatto troppo poco. Tale situazione ricorda, ad esempio, quella relativa alla tutela dell'ambiente, che vede tutti concordi e ben disposti nell'individuare ciò che è di vitale importanza ma assai meno unanimi nel definire le priorità e la ripartizione degli oneri.

Il più importante dei sei messaggi chiave del memorandum della Commissione è pertanto quello relativo all'aumento degli investimenti nelle risorse umane. Le difficoltà fondamentali tuttavia - da una parte come mobilizzare le risorse economiche e dall'altra come stabilire le priorità da attribuire ai vari gruppi destinatari contando su scarse risorse - non sono trattate in modo sufficientemente approfondito.

Forme di finanziamento

Attualmente negli Stati membri esistono sostanzialmente tre diverse forme di finanziamento del sistema d'istruzione: il finanziamento pubblico è la modalità di gran lunga dominante, mentre il finanziamento di cui si fanno carico le imprese e il finanziamento individuale possono essere considerati meccanismi supplementari. È opportuno che tale schema venga mantenuto anche in futuro o va invece cambiato?

Negli sistemi d'istruzione esistenti domina l'insegnamento di base per i giovani. L'accento sull'apprendimento permanente sposta il baricentro verso l'istruzione indirizzata agli adulti e il perfezionamento lungo l'intero arco della vita ed evidenzia la connessione tra diversi tipi di formazione. La formazione acquisisce una dimensione che comprende tutta l'attività umana nella vita professionale e in quella sociale in generale.

Tali sviluppi hanno fatto accrescere l'interesse per forme di finanziamento individuali o a carico delle imprese. Dalla pratica tuttavia risulta che i singoli individui hanno difficoltà a sovvenzionare i propri studi di perfezionamento e che le imprese sono restie ad investire in competenze che i dipendenti possono riversare anche in altre imprese o settori. Occorre pertanto sviluppare e valutare approcci nuovi e tipi di formazione alternativi. Il memorandum della Commissione menziona ad esempio conti di risparmio individuali a fini di studio, senza però discutere le difficoltà che tale alternativa comporta, e diverse modalità di riduzione dell'orario di lavoro a fini di studio per potersi dedicare a studi di propria scelta.

Nel futuro piano d'azione per l'apprendimento permanente, la Commissione dovrà affrontare in modo molto più approfondito tali questioni, ossia come aumentare in misura massiccia le risorse destinate all'istruzione e all'apprendimento e come si prevede di modellare i nuovi sistemi. Sarebbe opportuno partire dal presupposto che il sistema d'istruzione costituisce una delle infrastrutture portanti della nuova società della conoscenza e che è necessario valutare diversi tipi di formazione adottando un approccio olistico.

Definizione delle priorità tra diversi gruppi destinatari ed esigenze

Visto che le risorse, anche nella migliore delle ipotesi, continueranno ad essere limitate, risulta altresì necessario discutere dell'attribuzione di priorità tra le diverse esigenze. Nella strategia di Lisbona vengono tratteggiati tre diversi obiettivi dai quali si evincono tre strategie distinte per una nuova politica in materia di formazione e conoscenza. Si parla in primo luogo dello sviluppo di nuove competenze negli ambiti più avanzati dell'emergente economia basata sulla ricerca (strategia di élite), in secondo luogo dell'importanza di combattere l'esclusione sociale e di attribuire priorità all'istruzione di base destinata a gruppi e individui marginalizzati (strategia di compensazione) e infine della piena occupazione come obiettivo prioritario (strategia globale).

Sebbene dette tre strategie possano essere combinate, persiste il problema dell'importanza relativa da attribuire alle tre esigenze in reciproca competizione interna. In tale contesto si può immaginare che Stati membri diversi preferiscano strategie miste diverse, sarebbe tuttavia importante che tali strategie venissero definite esplicitamente e in maniera tale da consentire un confronto e una valutazione sulla base di parametri quantitativi.

Il ruolo particolare dell'UE

L'istruzione è una responsabilità essenzialmente nazionale, ma l'apprendimento lungo l'intero arco della vita è già un elemento importante del processo di Lussemburgo e in occasione del vertice di Lisbona è stato richiesto un maggiore coordinamento a livello europeo della futura politica dell'istruzione. Ciò attribuirebbe all'Unione europea un ruolo particolare per quanto riguarda il trattamento complessivo della pianificazione dell'istruzione nonché una responsabilità specifica di coordinamento sulla base del metodo aperto di coordinamento.

CONCLUSIONI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti elementi:

A.   viste le conclusioni del Vertice di Lisbona, che vogliono fare dell'Unione Europea l'economia e la società basate sulla conoscenza più competitive del mondo;

1.   sottolinea che l'adeguamento dei sistemi d'istruzione e formazione al fine di integrare il concetto di istruzione e formazione permanente è innanzitutto, conformemente al principio di sussidiarietà, una questione di competenza degli Stati membri; reputa tuttavia che uno sforzo comune coordinato a livello europeo sia auspicabile per consentire agli Stati membri di scambiarsi esempi di buone prassi; ritiene pertanto che il metodo aperto di coordinamento sia il contesto adeguato per definire obiettivi comuni onde incentivare l'istruzione e la formazione permanente;

2.   ritiene che siano principalmente la mancanza di accordi e i disaccordi di fondo sulle forme di finanziamento e sulle priorità ad ostacolare lo sviluppo di sistemi di formazione permanente;

3.   reputa importante delineare quali sono le opzioni e i problemi di definizione delle priorità, di modo che l'azione politica possa concentrarsi sulle questioni più importanti;

4.   ritiene che esista una diretta interdipendenza fra qualità del lavoro e istruzione e formazione permanente, sollecita pertanto la Commissione a chiarire come le politiche relative alla istruzione e formazione permanente, alla qualità del lavoro e all'organizzazione del lavoro possano vicendevolmente rafforzarsi;

5.   reputa importante per il raggiungimento dell'occupabilità, condizione essenziale di una cittadinanza attiva e perché si possa realizzare la crescita economica di cui le "persone" sono la principale risorsa nonché per combattere l'esclusione sociale, che l'istruzione permanente sia inclusa chiaramente fra le priorità dell'azione politica;

6.   auspica che anche la situazione nei diversi paesi candidati per quanto concerne l'istruzione e l'apprendimento venga delineata e tenuta in considerazione nel quadro d'insieme;

7.   vede la necessità di uno sviluppo verso una società integrata che offra a tutti pari opportunità di accesso a un apprendimento di qualità lungo tutto l'arco della vita;

Sistemi scolastici di base

8.   solleva la questione relativa a come i sistemi scolastici di base degli Stati membri, che costituiscono il punto di partenza dell'istruzione e della formazione permanente, possano essere migliorati qualitativamente e rimodellati per rispondere alle esigenze odierne e future;

9.   rammenta l'esigenza diffusa di edifici scolastici moderni e di dimensioni adeguate nonché di attrezzature conformi ai nuovi standard formativi e la necessità, per ragioni didattiche, di classi meno numerose, dell'accesso alle nuove tecnologie, dell'uso dei computer, della conoscenza dei programmi e delle connessioni in rete;

10.   ritiene che, nella società della conoscenza, gli insegnati, in quanto figure-chiave, debbano poter accedere a strutture che consentano loro di migliorare le loro conoscenze e di usufruire di maggiori possibilità di aggiornamento, in base alle esigenze della società; ritiene altresì che, in considerazione dell'importanza del loro ruolo sociale, debbano beneficiare di remunerazioni adeguate e che la loro attività vada debitamente riconosciuta;

11.   ritiene che le organizzazioni dedite alla formazione necessitino generalmente di essere snellite dal punto di vista burocratico ed aperte alla società che le circonda;

12.   sottolinea che una maggiore capacità propositiva degli insegnanti e un più ampio e attivo coinvolgimento di famiglie e studenti possono contribuire a migliorare la qualità dell'offerta formativa;

13.   chiede, al fine di assicurare un buon collegamento tra il sistema dell'istruzione e i locali mercati del lavoro, che vengano avanzate proposte relative a come le scuole possano essere convertite in centri locali di apprendimento aperti e di richiamo;

14.   constata la necessità di promuovere la formazione permanente a livello locale e regionale mediante l'istituzione di reti di comunità efficaci;

Sistemi d'istruzione per adulti

15.   riconosce che i sistemi d'istruzione per adulti costituiscono strumenti importanti tanto per la produzione e l'occupazione quanto per la prosperità, la cultura e lo sviluppo individuale e che pertanto devono essere ampliati, innovati e diversificati per far fronte alle nuove e molteplici esigenze;

16.   sottolinea che ogni organizzazione lavorativa di ampie dimensioni deve disporre di un piano per la formazione e lo sviluppo della conoscenza, concordato tra le parti sociali e gestito congiuntamente in linea con gli accordi e la legislazione nazionale;

17.   riconosce che l'istruzione e la formazione permanente sono importanti in ogni momento della vita e non soltanto in relazione all'occupazione retribuita o al mercato del lavoro; il concetto di istruzione e formazione permanente dovrebbe applicarsi anche al periodo successivo al pensionamento e l'accesso degli anziani, siano essi pensionati o ancora occupati, ai programmi di apprendimento dovrebbe essere facilitato;

18.   esorta gli Stati membri a provvedere affinché ai cittadini più anziani, ai disabili e ad altri che si trovano al di fuori del mercato del lavoro sia offerta la possibilità di una ulteriore formazione che possa soddisfare le loro ambizioni personali di apprendimento, consentendo quindi loro di esercitare un'attività nell'ambito culturale;

19.   sottolinea che i sistemi d'istruzione dell'UE debbono fra l'altro sostenere il mercato del lavoro e lo sviluppo di un effettivo mercato del lavoro europeo, con un aumento della mobilità transfrontaliera, e chiede il riconoscimento reciproco dei diplomi;

Finanziamento

20.   afferma che il necessario incremento qualitativo dell'istruzione di base comporterà inevitabilmente aumenti considerevoli, in alcuni casi assai considerevoli, delle spese;

21.   segnala che la formazione professionale, i corsi di perfezionamento e l'istruzione a livello superiore, in aumento più rapido rispetto ad altri settori del sistema d'istruzione, comportano anche notevoli aumenti di spesa;

22.   chiede che venga effettuata una discussione sulle modalità secondo le quali tali costi possano venire ripartiti negli Stati membri tra singoli individui, datori di lavoro e organismi pubblici in modo tanto efficace quanto solidale;

23.   presume che i costi per la formazione e il perfezionamento del personale in servizio costituiscano investimenti in capitale umano e che le risorse finanziarie, il bilancio, gli obiettivi della formazione e le misure necessarie debbano essere definiti e organizzati con il coinvolgimento delle parti sociali e di altri gruppi socialmente rilevanti nonché in conformità della regolamentazione nazionale del mercato del lavoro;

24.   sottolinea in particolare che la maggioranza degli Stati membri è del tutto o in parte priva di forme di finanziamento per la formazione ad una nuova occupazione; sottolinea inoltre che la riconversione è particolarmente necessaria durante o dopo situazioni di crisi e riconversioni industriali;

25.   richiama l'attenzione sulla proposta secondo la quale ogni individuo dovrebbe avere diritto ad un certo numero di anni di istruzione pubblica, di modo che chi all'origine dispone di un curriculum scolastico ridotto abbia successivamente diritto ad una formazione complementare al fine di conseguire le qualifiche professionali necessarie a garantirgli un ruolo attivo nella società e l'accesso al mercato del lavoro;

26.   pone l'accento sul nesso tra costi per l'istruzione come investimento e come fonte di valore aggiunto e ritiene necessario che sia tale approccio ad orientare una politica di finanziamento a lungo termine della formazione;

Il ruolo dell'Unione europea

27.   esorta a condurre una discussione politica aperta sulle tre distinte strategie di formazione e occupazione decise contemporaneamente a Lisbona e segnala che rimane ancora da risolvere il problema attinente alla definizione delle priorità;

28.   appoggia la proposta volta ad applicare il metodo aperto di coordinamento al settore della istruzione e della formazione permanente e sottolinea in particolare la necessità di definire le linee direttrici concernenti le risorse, l'organizzazione e il rapporto tra diversi istituti d'insegnamento;

29.   auspica che il metodo aperto di coordinamento si configuri come un processo "dal basso verso l'alto" piuttosto che come il processo "dall'alto verso il basso" concepito per la politica dell'occupazione e chiede sforzi maggiori al fine di sviluppare un atteggiamento favorevole alla istruzione e formazione permanente tra i gruppi socialmente esclusi;

30.   sottolinea il significato determinante che riveste la conoscenza di due lingue per la cooperazione transfrontaliera in Europa e nel mondo;

31.   segnala che, pur nel rispetto dell'autonomia degli Stati membri in questo settore, è necessario un coordinamento tra paesi per quanto riguarda percorsi di formazione, mobilità di studenti e insegnanti, riconoscimento reciproco dei titoli di studio, criteri di ammissione ai corsi di formazione e perfezionamento professionale, scambio delle buone prassi;

32.   auspica che questi punti di vista vengano presi in considerazione anche dalla Commissione e tenuti presenti nel prosieguo dei lavori relativi all'annunciato piano d'azione per l'istruzione e la formazione permanente.

NOTE
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(1) GU C 135 del 7.5.2001, pag. 304.
(2) Istruzione e formazione permanente: in appresso IFP.
(3) "Education policy analysis 2001" centre for educational research and innovation. OECD pubblication