Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Pirandello 2, LA VISIONE DEL MONDO DI LUIGI PIRANDELLO deriva dal pensiero irrazionale di inizio Novecento, LA VISIONE DEL MONDO DI LUIGI PIRANDELLO genera una narrativa e un teatro di assoluta originalità, incentrati sulla poetica dell'umorismo, noi attribuiamo agli altri delle maschere e crediamo di conoscere noi stessi perché abbiamo intrappolato la nostra identità in una maschera ciò è tanto più vero nella società borghese, in cui l'uomo è vessato da complesse leggi sociali che lo obbligano a rivestire ruoli fissi e a comportarsi secondo un rigido sistema di norme e di consuetudini, una narrativa e un teatro di assoluta originalità, incentrati sulla poetica dell'umorismo che consiste nella distinzione tra l'avvertimento del contrario, che genera solo comicità, e il sentimento del contrario, quando una situazione comica ci rivela il suo lato tragico, il dramma umano che si cela dietro un comportamento bizzarro e apparentemente assurdo, una narrativa e un teatro di assoluta originalità, incentrati sulla poetica dell'umorismo che Pirandello espone in un saggio, intitolato, appunto, L'umorismo, se è impossibile conoscere veramente la realtà, gli altri e noi stessi, perché è impossibile sfuggire alle maschere, allora non siamo nella condizione di potere stabilire cos'è vero e cos'è falso, cos'è giusto e cos'è sbagliato da ciò deriva il problema dell'incomunicabilità che attraversa tutta la produzione pirandelliana, società borghese, in cui l'uomo è vessato da complesse leggi sociali che lo obbligano a rivestire ruoli fissi e a comportarsi secondo un rigido sistema di norme e di consuetudini per cui i personaggi pirandelliani, che non accettano passivamente questo destino, sono dei disadattati, sono personaggi "fuori di chiave", e spesso sono descritti in modo grottesco (come se il difetto fisico fosse specchio della loro identità controversa e disarmonica), i personaggi pirandelliani tentano di giungere ad una verità ragionando, ma scoprono che ciò che dicono non è mai veramente inteso dagli altri secondo il senso che avrebbero voluto dare alle loro parole e così il loro dramma si gioca sempre sugli equivoci in cui siamo tutti destinati a dibatterci, il problema dell'incomunicabilità che attraversa tutta la produzione pirandelliana perché i personaggi pirandelliani tentano di giungere ad una verità ragionando, ma scoprono che ciò che dicono non è mai veramente inteso dagli altri secondo il senso che avrebbero voluto dare alle loro parole, un fondamentale relativismo morale e gnoseologico in quanto se è impossibile conoscere veramente la realtà, gli altri e noi stessi, perché è impossibile sfuggire alle maschere, allora non siamo nella condizione di potere stabilire cos'è vero e cos'è falso, cos'è giusto e cos'è sbagliato, si riflette la crisi della soggettività nel pensiero di inizio Novecento, la perdita di riferimenti coerenti e certi per interpretare se stessi e il mondo in altri termini nelle opere di Pirandello si avverte il disorientamento di un soggetto che non sa più chi è e che non riesce più a farsi un'idea solida di una realtà che ormai gli appare sfuggente e prismatica, un fondamentale relativismo morale e gnoseologico da cui deriva una visione fondamentalmente pessimistica della vita, trae la concezione del flusso vitale che non può essere compreso con gli strumenti razionali in quanto razionalmente noi tendiamo a fissare noi stessi e la realtà che ci circonda in "forme", la normalità, la logica, il senso comune sono solo mascheramenti dell'irrazionalità che domina le nostre vite e in questo si riflette la crisi della soggettività nel pensiero di inizio Novecento, la perdita di riferimenti coerenti e certi per interpretare se stessi e il mondo, i personaggi pirandelliani tentano di giungere ad una verità ragionando, ma scoprono che ciò che dicono non è mai veramente inteso dagli altri secondo il senso che avrebbero voluto dare alle loro parole per cui nelle opere pirandelliane i dialoghi si trasformano inevitabilmente in monologhi, un fondamentale relativismo morale e gnoseologico da cui deriva il tema centrale dell'identità: i personaggi pirandelliani soffrono per l'impossibilità di dare un senso alla loro vita in quanto non possiedono, a conti fatti, un'identità, sono intrappolati dalle maschere, costretti a vivere come burattini (pupi) in una rappresentazione che non ha nulla a che fare con i loro bisogni esistenziali, vitalismo di Henri Bergson da cui trae la concezione del flusso vitale che non può essere compreso con gli strumenti razionali, LA VISIONE DEL MONDO DI LUIGI PIRANDELLO si basa su un fondamentale relativismo morale e gnoseologico, una visione fondamentalmente pessimistica della vita perché dall'impasse in cui si trova, l'individuo non può uscire con gli strumenti razionali, può solo accettare il proprio fallimento esistenziale, rifugiandosi nei sogni, o può tentare una via di fuga nella pazzia, una narrativa e un teatro di assoluta originalità, incentrati sulla poetica dell'umorismo che guarda alla realtà attraverso la lente deformante dell'ironia, del grottesco, del non sense