“Una volta mi mangiai un trip da solo in casa...e mi salì male. Feci un quadro, perché all'epoca dipingevo, e quando finì mi venne la malaugurata idea di uscire da casa. E li non ho fatto nulla di particolarmente strano, ma dentro di me è accaduto qualcosa di strano. Mi si incastravano ragionamenti..ma non della mia vita, più...me ricordo ancora che mi ero intrippato su: “Penso dunque sono”...cioè sull'impossibilità di uscire di se stessi, sull'impossibilità di dire “io”...'na cazzata di ragionamento del genere che mi ha incastrato il cervello. Ad un tratto uno mi fece una domanda, non riuscì a proferir parola ed andai via e pensai: “Cazzo non ci sto tanto dentro”...e andai verso casa. Dicevo: “Cazzo qui non finisce, non scende sta cosa”. Andai a suonare a degli amici miei, alcuni tra l'altro ora stanno qui, e non cerano. Sicché li mi prese ancora un po' più di panico”. “Avevo ridotto l'md, già non la usavo più perché mi è iniziato a pesare molto il calo dell'id e della speed. Mi è iniziato a pesare il momento del calo. C'è un film, Human Traffic, che dice che tutto ciò che sale poi scende in maniera uguale e contraria. E ho iniziato a vedere sto meccanismo su di me per cui gli eccitanti non mi hanno più attirato”. “Poi ho avuto un attacco d'asma grave in quarta superiore; e ho smesso per un anno sia de andare in discoteca, sia de prendere le pasticche de fumà”,