R(26):Dicevi che le feste non son più quelle di una volta... I(26): Allora rispetto alle feste c'è un altro fatto da considerare. Al repressione poliziesca è davvero diventata una cosa pesante. Già ad esempio nel Mugello è dal 2002-2003 che le feste non si riescono più a fare. Già una volta intervennero a un rave in cui staccarono direttamente i cavi dal mixer con tuta la gente intorno. Io stavo li a ballare, avevo preso l'md, mi giro e vedo un carabiniere e dico: “Mazza che botta!”. Invece poi vedo che ce ne stavano un sacco...arriva questo in borghese con i guanti e “boom”stacca il cavo del mixer. Situazione pericolosa perché se a qualcuno girava il cazzo e tirava uno schiaffo allo sbirro questi poi erano armati. Cosi ci siamo levati di culo velocemente...Già altre volte me ne andai dalle feste in cui vedevo gli sbirri e in cui non era possibile mandarli via perché non c'era questo sentire da parte di tutti io mi defilavo. Questo infatti ora non c'è, ad esempio mi raccontavano che nei rave che c'erano in Puglia quest'estate ci stavano gli sbirri in borghese e la gente gli scroccava le sigarette e ci chaicchierava. Io invece non ci andrei in una festa dove ci stanno gli sbirri. Qualsiasi droga mi prenderebbe male. Oggi quest'atteggiamento lassista è molto diffuso. Non gli viene più detto di andarsene via e di non rompere il cazzo. Prima c'era una presa di posizione anche da a parte dei sound per difendere la festa. E poi ora intervengono di più, prima constatavano che c'era la festa e poi tornavano alla fine a raccogliere i cocci. Altri miei amici continuano a godersela anche con gli sbirri. Io anche se non sono andato spesso propriamente per motivi politici, il fatto di occupare aveva un forte valore simbolico di opposizione e antagonismo al mondo. Seppure poi i comportamenti che c'erano all'interno riproducevano spesso i meccanismi capitalistici... Però qualcosa mi ricordava un embrione di ribellione..e quando tutto questo si perde per drogarte e se c'è gli sbirri accanto non te ne frega niente. Se uno avesse un atteggiamento più deciso e oppositivo non riuscirebbero a chiudere la festa e a sequestrare i sound. Se resti unito, magari fai una fila di macchine per difendere i furgoni, ci vorrebbe al celere per fermarti. Ma siccome questo spirito di organizzazione non c'è oggi le feste sono sempre più piccole, non son pubblicizzate, neanche su internet. Prima un sito di Milano, poi shockraver che divenne un punto di riferimento europeo... Altro elemento è che l'età media si è sempre abbassata tantissimo. Secondo me perché il movimento rave è dilagato e ah contaminato molto rapidamente i partecipanti. Ho visto gente magri fricchettona, che appena andava al primo rave “boom” cambiava modo di vestire, atteggiamento nei confronti delle droghe, pure modo di pensare..tipo un po' più riot. E per 3-4 anni sto meccanismo è stato molto forte. Così oggi c'è lo strascico di tanti ragazzetti che vorrebbero vivere quelle situazioni che però non ci tanno più. Quindi si organizzano alla cazzo di cane, fanno delle festicciole piccole, l'età si è abbassata, la k adesso è la droga principale nei rave, e la gente non ci sta più dentro. Questo perché più spingi questi fenomeni nella marginalità, meno controllo hai anche a livello di gruppo. Perché se fai una festa con 150 persone in culo a cristo e non lo sa nessuno, con ragazzi molto giovani allora li c'è il pericolo! Perché quando fai le feste con 200 persone dove comunque c'è francesi o gente che...Cioè intendo che quella volta la gente che organizzava le feste era gente delle tribe cioè che vive nel camion e gira, e quindi ha un suo stile di vita! Cioè è vero che si super-droga però ci deve stare dentro perché quella è casa sua, si muove con tutto quello che ha. Quindi quando diventa uno stile di vita diventa qualcosa di più cosciente ed organizzato. Questi invece stanno a casa dalla mamma, si tirano su due soldi facendo due storie o con i soldi dei genitori, affittano un furgone, montano un sound, ma non esprimono uno stile di vita. Tant'è vero che alle feste non ci son più installazioni o rappresentazioni..che te posso dì, ho visto feste coi Mutoid che passavano con queste installazioni mobili che sparavano il fuoco, oppure gente coi piercieng che si appendeva, comunque body-art...Perché? Perché non essendo un fenomeno marginale ma abbastanza diffuso, sul rave si affacciavano tanti tipi di culture e tanti tipi di sapere e di competenze, oltre allo sfattume e alla droga. Adesso quest'aspetto non c'è più, le feste sono sempre più piccole e accerchiate dagli sbirri e quindi le usi solo come drogatoio generale. Ma senza cultura la droga è pericolosa! Questa è la mia tesi sul declino dei rave. Un fenomeno più è marginale più è esposto al rischio. Per cui io non vado più ad una festa da quasi tre anni. A me sta però anche sul cazzo l'atteggiamento tipo: “A me le feste fanno cacà, non ci sono più le feste di una volta”...che son cazzate nel senso che è un meccanismo che è stato determinato dall'esterno ma che a me piacerebbe comunque...e perché io comunque nelle feste ci ho visto tanto di positivo. E mi piacerebbe che questo movimento continuasse ad esistere...in maniera anche diversa, si deve reinventare. Quindi non ti dico che ora le feste fanno cacà...sarebbe bello rifarle, ma per ora le condizioni non lo permettono. R(27):Ci sono anche elementi interni...o è tutto causato da condizioni esterne? I(27): Boh, io penso che i giovani - ma questo non te lo saprei dire con precisione – ...però i giovani d'oggi hanno rimosso al memoria storica, al simbologia di riferimento nostra è quella degli anni '80, dei cartoni animati, il consumismo e la televisione. Oggi però i giovani che hanno 20 anni sono del '90. Noi del '79 magari si veniva comunque da una generazione che aveva lottato. Oggi invece è diventato più superficiale, anche la stessa cultura underground, no si descrive più come prima. Prima c'erano fiumi di libri...Adesso l'unico riferimento di cultura underground che hanno sono sti rave, che scimmiottano. Quindi da dentro è emerso sempre di più quest'inconsistenza culturale. Non c'è stato più il coraggio da parte della gente di vivere come una tribe, perché quello è uno stile di vita duro. Vivi per strada, non hai un lavoro, al massimo stagionali o saltuari, spacci..Oggi è emersa sempre di più una generazione superficiale, senza memoria storica, senza una cultura underground forte, con dei riferimenti estetici che si fermano li: “Mi vesto largo con le scarpe da skate, la canottiera ed il cappellino da basket e metto i piercieng e poco più. Per cui si sta vedendo in questi fenomeni il degrado della società europea e italiana in particolare.