Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: manzoni bis, una profonda crisi interiore che lo portò a riabbracciare il cristianesimo, ma nella visione severa del giansenismo che riallacciandosi alla controversa dottrina teologica di Giansenio e avvicinandosi al calvinismo, metteva in discussione la salvezza dell'uomo per propri meriti e affermava la necessità di un completo abbandono alla misericordia divina, del carattere riservato, del rifiuto di ogni violenza e del fastidio verso le sommosse popolari, che per lui non erano una via per raggiungere gli obiettivi, pur desiderabili, della liberazione dal governo straniero e dell'unità nazionale come del resto traspare dalle pagine dei Promessi sposi, una profonda crisi interiore che lo portò a riabbracciare il cristianesimo, ma nella visione severa del giansenismo legata anche al matrimonio con Enrichetta Blondel, che si convertì dal calvinismo al cattolicesimo, ma nella versione giansenista, si espresse anche con l'avvicinamento al dibattito politico risorgimentale, per quanto su posizioni moderate e senza prendere mai parte alle azioni insurrezionali anche a causa del carattere riservato, del rifiuto di ogni violenza e del fastidio verso le sommosse popolari, che per lui non erano una via per raggiungere gli obiettivi, pur desiderabili, della liberazione dal governo straniero e dell'unità nazionale, da una famiglia dell'aristocrazia milanese (il padre era conte) ma la madre, Giulia Beccaria, apparteneva all'ambiente dell'intellighenzia illuminista (era la figlia di Cesare Beccaria ed era stata l'amante del minore dei fratelli Verri), fu decisiva anche perché segno di una parallela conversione alla cultura romantica che si manifestò sul piano delle scelte poetiche, si manifestò sul piano delle scelte poetiche per quanto negli ultimi anni, proprio sulla base di un'esigenza di matrice razionalistica, rifiutò la poesia (e in generale la letteratura), regno della finzione e dunque della falsità, in nome del vero storico e morale, si manifestò sul piano delle scelte poetiche tanto che l'autore abbandonò il modello della poesia neoclassicista per un linguaggio poetico più immediato e per contenuti religiosi o patriottici, rinnovando in questo senso anche il genere, neoclassico per eccellenza, della tragedia, una profonda crisi interiore che lo portò a riabbracciare il cristianesimo, ma nella visione severa del giansenismo che fu decisiva anche perché segno di una parallela conversione alla cultura romantica, i genitori si separarono presto, la madre si trasferì a Parigi dove intrecciò una relazione duratura con l'intellettuale illuminista Carlo Imbonati; lo scrittore, ancora bambino, andò in collegio, poi visse a Milano e frequentò l'ambiente illuministico dunque la sua formazione di base risentì molto dell'influenza di tale ambiente, ALESSANDRO MANZONI visse una profonda crisi interiore che lo portò a riabbracciare il cristianesimo, ma nella visione severa del giansenismo, fu decisiva anche perché segno di una parallela conversione alla cultura romantica che si espresse anche con l'avvicinamento al dibattito politico risorgimentale, per quanto su posizioni moderate e senza prendere mai parte alle azioni insurrezionali, riallacciandosi alla controversa dottrina teologica di Giansenio e avvicinandosi al calvinismo, metteva in discussione la salvezza dell'uomo per propri meriti e affermava la necessità di un completo abbandono alla misericordia divina da cui derivava una concezione morale estremamente severa: l'uomo non deve compiere il bene per ottenere una ricompensa, ma per senso di giustizia e per la volontà di aderire ai precetti divini, negli ultimi anni, proprio sulla base di un'esigenza di matrice razionalistica, rifiutò la poesia (e in generale la letteratura), regno della finzione e dunque della falsità, in nome del vero storico e morale e dedicò le sue energie alla "questione della lingua" o ad opere di ricerca storica, la sua formazione di base risentì molto dell'influenza di tale ambiente tanto più che a vent'anni si trasferì dalla madre a Parigi, ancora centro vitale della cultura dei lumi, dedicò le sue energie alla "questione della lingua" o ad opere di ricerca storica e dopo l'unificazione divenne senatore del neonato Regno d'Italia, ALESSANDRO MANZONI proveniva da una famiglia dell'aristocrazia milanese (il padre era conte), la madre, Giulia Beccaria, apparteneva all'ambiente dell'intellighenzia illuminista (era la figlia di Cesare Beccaria ed era stata l'amante del minore dei fratelli Verri) peraltro i genitori si separarono presto, la madre si trasferì a Parigi dove intrecciò una relazione duratura con l'intellettuale illuminista Carlo Imbonati; lo scrittore, ancora bambino, andò in collegio, poi visse a Milano e frequentò l'ambiente illuministico