Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: I Malavoglia, l'uso diffuso dell'indiretto libero, con quelle particolari coloriture dialettali e con quelle irregolarità sintattiche che danno al lettore l'impressione di trovarsi di fronte effettivamente al parlato degli abitanti, quasi tutti analfabeti, di un paesino siciliano di pescatori - agricoltori attraverso il quale soprattutto nei primi cinque capitoli, la voce narrante impercettibilmente lascia trasparire le tante voci della comunità di Aci Trezza, dando la percezione che sia l'intera comunità a parlare (coralità), le vicende di una famiglia (Padron 'Ntoni, il figlio Bastianazzo e la nuora Maruzza la Longa, i nipoti 'Ntoni il giovane, Luca, Mena detta Sant'Agata, Alessi e Lia) che nella povertà di una comunità di pescatori è relativamente benestante (possiede la casa del Nespolo e una barca, la Provvidenza), ma in seguito alla chiamata di 'Ntoni alle armi, ad un affare sbagliato, al naufragio della barca, si impoverisce e vive una serie di tragedie (la morte nella battaglia di Lissa di Luca, un nuovo naufragio, l'arresto del giovane 'Ntoni e la fuga di Lia), che culminano con la morte in ospizio del patriarca. Solo Alessi e Mena si salveranno, riacquisteranno la casa del Nespolo e riformeranno un nucleo familiare. Il giovane 'Ntoni, scontata la sua pena, sentirà di non poter rimanere con i fratelli, nonostante lo desideri, perché ormai lui non potrà più far parte della famiglia, ormai lui ha abbandonato l'ideale dell'ostrica dunque le peripezie dela famiglia rispondono alla la visione fatalistica e pessimista di Verga: mostrano come il progresso non abbia portato altro che avidità e disgrazie al paesino siciliano e la rovina dei protagonisti sia stata determinata dalla voglia di trasgredire all'ordine, fino ad allora immutabile, della semplice ed arcaica società tradizionale, il primo romanzo del ciclo dei Vinti, un ciclo di 5 romanzi (di cui l'autore ha ultimato solo i primi tre) che si ispira al progetto zoliano dei Rougon - Macquart in cui l'autore vuole rappresentare il destino di sconfitta a cui va incontro chi spera nel Progresso, Mastro Don Gesualdo, che racconta il fallimento di un contadino arricchito, esponente di quella nuova borghesia agraria che ambisce a divenire ceto dominante e La Duchessa di Leyra, romanzo dedicato alla scalata al successo della figlia di Gesualdo, che entra a far parte dell'aristocrazia ma è destinata anche lei alla sconfitta, il primo romanzo del ciclo dei Vinti, un ciclo di 5 romanzi (di cui l'autore ha ultimato solo i primi tre) che si ispira al progetto zoliano dei Rougon - Macquart ma per quanto apparentemente il ciclo ricalchi il progetto naturalisa di uno studio scientifico e impassibile (tanto che Verga lo presenta come "studio sincero e spassionato"), in realtà i suoi presupposti sono molto differenti, I MALAVOGLIA presenta straordinarie novità stilistiche, come spiega nell'Introduzione ai Malavoglia, il Progresso è come una "fiumana" che travolge i più deboli da cui ci si può salvare solo adottando "l'ideale dell'ostrica", ovvero rimanendo attaccati a ciò che si ha piuttosto che ambire al cambiamento, dal romanzo emerge chiaramente l'ideologia conservatrice dell'autore, che non crede in una possibilità di riscatto sociale e umano in quanto per Verga l'unica legge che muove il progresso è quella dell'interesse egoistico, dunque non si può sperare in un miglioramento (il futuro non porta benessere e felicità) né si può tornare al passato, perchè lo sviluppo non si può arrestare (per quanto nel romanzo traspaia una certa nostalgia per una dimensione sociale premoderna più felice, che tuttavia a conti fatti si rivela solo un mito), I MALAVOGLIA è il primo romanzo del ciclo dei Vinti, un ciclo di 5 romanzi (di cui l'autore ha ultimato solo i primi tre) che si ispira al progetto zoliano dei Rougon - Macquart, erano già apparse nelle novelle ovvero l'eclisse dell'autore, l'eclisse dell'autore che si traduce nella assunzione del punto di vista di una comunità arcaico - rurale, straordinarie novità strutturali che possono riassumersi nello schema duale (struttura bipolare), che si manifesta sotto diversi aspetti ad esempio nel sistema dei personaggi, in quanto vi è una contrapposizione netta tra coloro che rimangono fedeli all'ideale dell'ostrica e coloro che si lasciano irretire dal desiderio del nuovo, del guadagno, del potere o della scalata sociale (una contrapposizione che attraversa la comunità e la stessa famiglia dei Malavoglia), erano già apparse nelle novelle ovvero la tecnica dello straniamento, straordinarie novità strutturali che possono riassumersi nello schema duale (struttura bipolare), che si manifesta sotto diversi aspetti ad esempio nell'architettura dei capitoli, erano già apparse nelle novelle ovvero l'uso diffuso dell'indiretto libero, con quelle particolari coloriture dialettali e con quelle irregolarità sintattiche che danno al lettore l'impressione di trovarsi di fronte effettivamente al parlato degli abitanti, quasi tutti analfabeti, di un paesino siciliano di pescatori - agricoltori, l'autore pretende di indagare il fallimento delle ambizioni in ogni gradino della scala sociale, partendo dal più basso, quello di una famiglia di pescatori di Aci Trezza a cui poi seguirà Mastro Don Gesualdo, che racconta il fallimento di un contadino arricchito, esponente di quella nuova borghesia agraria che ambisce a divenire ceto dominante, I MALAVOGLIA presenta straordinarie novità strutturali che possono riassumersi nello schema duale (struttura bipolare), che si manifesta sotto diversi aspetti, il primo romanzo del ciclo dei Vinti, un ciclo di 5 romanzi (di cui l'autore ha ultimato solo i primi tre) che si ispira al progetto zoliano dei Rougon - Macquart in cui l'autore pretende di indagare il fallimento delle ambizioni in ogni gradino della scala sociale, partendo dal più basso, quello di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, nell'architettura dei capitoli in quanto nei primi capitoli prevale come protagonista la comunità di Aci Trezza e di conseguenza il tempo del racconto si impone sul tempo della storia (appaiono molte apparenti digressioni che in realtà servono a disegnare la realtà sociologica ed economica del paese); negli ultimi capitoli la narrazione si concentra sui Malavoglia, nell'architettura dei capitoli in quanto il tempo della storia (la dimensione temporale che vivono i personaggi) si divide: esiste un tempo della Storia ufficiale (il tempo del progresso che è lineare), segnato dagli eventi che hanno investito l'Italia degli anni '60 dell'Ottocento, e un tempo circolare, quello arcaico della comunità, regolato dal ritmo delle stagioni e del lavoro (è un tempo che ritorna su se stesso, in cui la saggezza degli antichi, espressa dai proverbi e dalle massime, non tramonta mai)