WARNING:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this concept map will
work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La narrativa di Cesare Pavese, compaiono i tòpoi (i motivi ricorrenti) della narrativapavesiana quali il processo di formazione del protagonista affidato ad una guida (Nuto), il protagonista, Anguilla, è l'alter ego dell'autore in quanto anche lui è un disadattato, che tenta disperatamente di recuperare la propria identità attraverso un viaggio nei suoi luoghi di origine alla ricerca delle proprie radici, gli aspetti originali sul piano stilistico come la presenza costante e ossessiva di metafore, ma mai preziose e artificiose quanto piuttosto legate all'immaginario infantile o popolare e contadino, compaiono i tòpoi (i motivi ricorrenti) della narrativapavesiana quali la decadenza di una famiglia, simbolo ambiguo e complesso mentre dall'altra simbolo della durezza della età adulta, della violenza distruttrice della storia, e pertanto dell'impossibilità di riappropriarsi dell'infanzia, della propria identità, delle radici, compaiono i tòpoi (i motivi ricorrenti) della narrativapavesiana quali la nostalgia e il ritorno nei luoghi d'origine, sua personale visione del mondo, incentrata sul ruolo fondamentale che svolge il mito nell'esistenza collettiva e individuale mito che per Pavese è legato al significato che nell'infanzia rivestono per noi i luoghi e gli eventi che ci circondano, da adulti, per dare un senso alla nostra vita, dobbiamo comprendere il nostro "destino", dobbiamo recuperare una narrazione che ci consenta di ritrovare noi stessi e ogni ricerca di sé per l'uomo parte dalle proprie origini (non in senso individuale, ma geografico e collettivo), simbolo ambiguo e complesso in quanto da una parte simbolo dell'infanzia felice, quando i falò venivano accesi per esorcizzare il male, per propiziare la fertilità della terra, gli aspetti originali sul piano stilistico come un andamento ciclico e ripetitivo della narrazione, una tendenza originale, eterodossa rispetto ai canoni della narrativa del neorealismo grazie alla sua personale visione del mondo, incentrata sul ruolo fondamentale che svolge il mito nell'esistenza collettiva e individuale, cogliendo il mito, che è il passato nel suo permanere nel presente e che si manifesta nei significati simbolici che si manifestano nella realtà quotidiana e la trasfigurano, condizione di infelicità che l'autore vive fin dall'infanzia che si manifesta come un profondo senso di disadattamento, di cui Pavese parla nel suo diario, pubblicato dopo la morte con il titolo di Il mestiere di vivere, recuperare il passato è possibile solo recuperandone gli aspetti fondamentali ovvero cogliendo il mito, che è il passato nel suo permanere nel presente, le opere di Pavese sono realistiche, ma sempre leggibili anche in chiave metaforica perché la realtà quotidiana non avrebbe alcun significato se non la si considerasse simbolicamente, se la poesia non facesse emergere da essa il mito, il suo significato profondo, quello che essa assume per noi, rivestono una funzione essenziale i simboli della luna e dei falò i secondi simbolo ambiguo e complesso, una tendenza originale, eterodossa rispetto ai canoni della narrativa del neorealismo anche a causa della condizione di infelicità che l'autore vive fin dall'infanzia, le opere di Pavese sono realistiche, ma sempre leggibili anche in chiave metaforica aspetto da cui derivano gli aspetti originali sul piano stilistico, LA NARRATIVA DI CESARE PAVESE rivela una tendenza originale, eterodossa rispetto ai canoni della narrativa del neorealismo, il viaggio si conclude con un fallimento perché la scissione prodotta dall'irrompere della storia nel mito ha distrutto il passato, i luoghi sono ormai estranei e devastati dalla violenza (la cascina della Gaminella è bruciata, Santina della Mora è stata giustiziata dai partigiani che hanno dato alla fiamme il suo cadavere)