Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Giovanni Verga 3, una lettura personale e originale del naturalismo che ne riprende tuttavia solo in parte e superficialmente i presupposti ideologici, attraverso un repertorio di proverbi, che nei Malavoglia lega tra loro vicende, personaggi, capitoli proverbi che danno al lettore la concreta rappresentazione di un mondo cristallizzato nella fissità di una dimensione sociale ed economica priva di evoluzione, LA NARRATIVA DI GIOVANNI VERGA approda a una lettura personale e originale del naturalismo, l'uso esteso e capillare della tecnica dell'indiretto libero con la quale l'autore dà alla narrazione un carattere perfettamente mimetico, nel rispetto del canone della impersonalità, non si pone sullo stesso piano del lettore, non dialoga con lui, non esprime giudizi da lui condivisibili per cui il lettore si trova spiazzato e in lui agisce l'effetto dello straniamento, grazie al quale la sua facoltà di giudizio non viene influenzata dall'autore ma può operare in autonomia, lascia trasparire con facilità pensieri, giudizi, punti di vista dei personaggi legati ad un sistema di valori arcaico e patriarcale, rivoluzione formale che delinea il tratto più originale del verismo andando al di là della tecnica dell'impersonalità del naturalismo con l'artificio della regressione dell'autore (eclissi del'autore), ne riprende tuttavia solo in parte e superficialmente i presupposti ideologici in quanto si pone criticamente nei confronti del progresso tecnico e scientifico, si pone criticamente nei confronti del progresso tecnico e scientifico che si traduce in atteggiamenti individuali e collettivi di arrivismo, economicismo, avidità e smania di cambiamento, per l'autore fonte di disgregazione sociale e ingiustizia, lascia trasparire con facilità pensieri, giudizi, punti di vista dei personaggi attraverso l'uso esteso e capillare della tecnica dell'indiretto libero, LA NARRATIVA DI GIOVANNI VERGA realizza una rivoluzione formale che delinea il tratto più originale del verismo, si pone criticamente nei confronti del progresso tecnico e scientifico che stava accompagnando anche in Italia la trasformazione in senso borghese e capitalistico della società e dell'economia, si pone criticamente nei confronti del progresso tecnico e scientifico che se "visto da lontano" può apparire positivo, osservato da vicino miete vittime tra i più deboli, che restano schiacciati dal cambiamento, sistema di valori arcaico e patriarcale che si esprime attraverso un repertorio di proverbi, che nei Malavoglia lega tra loro vicende, personaggi, capitoli, lascia trasparire con facilità pensieri, giudizi, punti di vista dei personaggi tanto che nelle opere più riuscite (alcune novelle di Vita dei campi e I Malavoglia) si avverte come protagonista sia l'intera comunità, alla quale il narratore dà voce (coralità del racconto), sistema di valori arcaico e patriarcale quello che apparteneva ad una realtà contadina per secoli immersa nell'immobilismo e in un tempo circolare (prima che il progresso, la Storia facessero irruzione), una lettura personale e originale del naturalismo che è preso a modello per il richiamo al realismo, alla impersonalità dell'autore, per l'attenzione rivolta verso ambienti e protagonisti che la letteratura aveva fin qui trascurato, scelta di un narratore extradiegetico, ma appartenente allo stesso ambiente, allo stesso orizzonte culturale allo stesso sistema di valori del mondo arcaico, ignorante, spesso spietato che viene raccontato che si rivolge ad un narratario (il destinatario del racconto) omologo, dunque in grado di comprendere senza ulteriori spiegazioni, i riferimenti geografici o toponomastici, le consuetudini, i comportamenti e i giudizi espressi dalla voce narrante, al di là della tecnica dell'impersonalità del naturalismo con l'artificio della regressione dell'autore (eclissi del'autore) che consiste nella scelta di un narratore extradiegetico, ma appartenente allo stesso ambiente, allo stesso orizzonte culturale allo stesso sistema di valori del mondo arcaico, ignorante, spesso spietato che viene raccontato, l'uso esteso e capillare della tecnica dell'indiretto libero riscontrabile nell'uso di irregolarità morfologiche e sintattiche, di proverbi che appartengono al patrimonio culturale familiare e locale, di modi di dire, di lessemi regionalistici o dialettali, di indicatori spazio-temporali che rimandano alla sfera esistenziale dei personaggi