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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: L'età umanistico - rinascimentale, L'ETA' UMANISTICO - RINASCIMENTALE fu conseguenza delle profonde trasformazioni che avvennero nella politica, nell'economia e nella società già a partire dall'anno Mille, la visione teocentrica venne soppiantata da un sostanziale antropocentrismo novità che produssero un'immagine positiva e ottimistica dell'uomo e della dimensione terrena della vita, la nascita di una nuova disciplina, la filologia, dalle importanti implicazioni nello svecchiamento della cultura medievale, in quanto mirava a ripulire gli antichi testi da errori e interventi successivi come dimostra il fondamentale studio del filologo Lorenzo Valla, che scoprì la falsità della "Donazione di Costantino", un documento sul quale la Chiesa medievale aveva basato la legittimazione del suo potere temporale e che in realtà non risaliva a Costantino ma era stato creato ad arte nel VIII sec., L'ETA' UMANISTICO - RINASCIMENTALE si manifestò attraverso l'affiorare di una nuova cultura più laica, che operava al di fuori delle istituzioni culturali della Chiesa altomedievale, favorirono la circolazione delle idee, il dibattito pubblico, il confronto tra fonti differenti e in tal modo contribuirono all'affermazione di un atteggiamento critico nei confronti delle stesse "auctoritates" sulle quali si era rigidamente formato il sapere dell'Europa cristiana, una rivalutazione della storia, intesa adesso come il campo d'azione delle forze umane, dunque vista con sguardo laico novità che produssero un'immagine positiva e ottimistica dell'uomo e della dimensione terrena della vita, l'affiorare di una nuova cultura più laica, che operava al di fuori delle istituzioni culturali della Chiesa altomedievale come le università che si andarono moltiplicando dopo il XIII sec., si parla di "umanesimo" come riscoperta delle "humanae litterae", ovvero di campi di studio del tutto autonomi rispetto alla teologia (come la letteratura, la retorica, la storia ecc.) novità che produssero un'immagine positiva e ottimistica dell'uomo e della dimensione terrena della vita, si alimentò di un rinnovato amore per gli autori dell'età greca e latina, di cui non ci si accontentava più di leggere compendi o citazioni ad opera di studiosi medievali, ma si andò alla ricerca degli originali nelle biblioteche dei monasteri e delle chiese un amore da cui derivò la nascita di una nuova disciplina, la filologia, dalle importanti implicazioni nello svecchiamento della cultura medievale, in quanto mirava a ripulire gli antichi testi da errori e interventi successivi, nasceva all'interno delle città, dunque da realtà dinamiche e attive, nelle quali i ceti dirigenti avvertivano il bisogno di un sapere più tecnico e adeguato alla complessità nuova della vita politica e civile ecco perché nelle università agli studi di teologia e filosofia si affiancavano studi di diritto, di storia, di retorica, di matematica, e persino di medicina, l'Orazione sulla dignità dell'uomo del filosofo Pico della Mirandola con la quale l'autore esalta l'umanità in quanto creata da Dio con la facoltà di determinare da sola il proprio destino, un radicale mutamento nella visione del mondo, che dai classici attinse la centralità dell'uomo, visto nella sua autonomia rispetto alla sfera sovrannaturale in altri termini la visione teocentrica venne soppiantata da un sostanziale antropocentrismo, un'immagine positiva e ottimistica dell'uomo e della dimensione terrena della vita come dimostra l'Orazione sulla dignità dell'uomo del filosofo Pico della Mirandola, si era interessato alla cultura filosofica e scientifica della Grecia classica e ellenistica e aveva tradotto in arabo importanti opere (compresi i testi fondamentali di Aristotele, Platone, Tolomeo,) per cui attraverso la traduzione dall'arabo, l'Europa cristiana vide il diffondersi di fondamentali opere dell'antichità greca, trattati di medicina, filosofia, matematica e astronomia di autori islamici e dell'uso del sistema di numerazione arabo, si alimentò di un rinnovato amore per gli autori dell'età greca e latina, di cui non ci si accontentava più di leggere compendi o citazioni ad opera di studiosi medievali, ma si andò alla ricerca degli originali nelle biblioteche dei monasteri e delle chiese un amore da cui derivò una rivalutazione della storia, intesa adesso come il campo d'azione delle forze umane, dunque vista con sguardo laico, l'autore esalta l'umanità in quanto creata da Dio con la facoltà di determinare da sola il proprio destino e dunque superiore ad ogni altra creatura, poiché l'uomo è il solo essere dotato di intelletto e facoltà di giudizio, contribuirono all'affermazione di un atteggiamento critico nei confronti delle stesse "auctoritates" sulle quali si era rigidamente formato il sapere dell'Europa cristiana anche perché una politica più dinamica e un'economia più aggressiva nel corso del basso Medioevo avevano portato la cultura cristiana a contatto con il sapere del mondo islamico, si alimentò di un rinnovato amore per gli autori dell'età greca e latina, di cui non ci si accontentava più di leggere compendi o citazioni ad opera di studiosi medievali, ma si andò alla ricerca degli originali nelle biblioteche dei monasteri e delle chiese un amore da cui derivò un radicale mutamento nella visione del mondo, che dai classici attinse la centralità dell'uomo, visto nella sua autonomia rispetto alla sfera sovrannaturale, le università che si andarono moltiplicando dopo il XIII sec. e che favorirono la circolazione delle idee, il dibattito pubblico, il confronto tra fonti differenti, si alimentò di un rinnovato amore per gli autori dell'età greca e latina, di cui non ci si accontentava più di leggere compendi o citazioni ad opera di studiosi medievali, ma si andò alla ricerca degli originali nelle biblioteche dei monasteri e delle chiese quell'amore per cui si parla di "umanesimo" come riscoperta delle "humanae litterae", ovvero di campi di studio del tutto autonomi rispetto alla teologia (come la letteratura, la retorica, la storia ecc.)