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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La civiltà greca 2, la terra non era più sufficiente e nacquero tensioni sociali (il ceto aristocratico rischiava di impoverirsi e tendeva ad accaparrarsi le terre dei piccoli e medi proprietari per evitarlo tensioni che vennero risolte tra l' VIII e il VI secolo a.C. con una nuova ondata migratoria (la seconda colonizzazione) diretta verso il Mediterraneo occidentale e verso l'Ellesponto, non poteva bastare a nutrire la popolazione in crescita per cui man mano che cresceva la ricchezza si andava sviluppando il commercio, e con esso anche l'artigianato, vennero risolte tra l' VIII e il VI secolo a.C. con una nuova ondata migratoria (la seconda colonizzazione) diretta verso il Mediterraneo occidentale e verso l'Ellesponto che ebbe l'effetto di diffondere in un'area vastissima, che andava dal Mar Nero all'Italia meridionale, alle coste della Francia e della Spagna e alla Sicilia, la lingua, i costumi e la cultura dei Greci, dai nuovi ceti emergenti e dallo strato più povero della popolazione (braccianti, operai, piccoli proprietari terrieri) i quali erano sempre più numerosi man mano che cresceva la ricchezza della polis, man mano che cresceva la ricchezza si andava sviluppando il commercio, e con esso anche l'artigianato affidato spesso a "stranieri" ovvero a soggetti che provenivano da poleis vicine, affidate a reparti di opliti (come i nostri sodati semplici) che combattevano in falange, ovvero in schieramenti compatti, armati di scudi, spade e lance dunque con un equipaggiamento meno costoso, alla cosiddetta "rivoluzione oplitica", ovvero ad una radicale trasformazione delle tecniche di combattimento, non più limitate allo scontro individuale tra campioni, come era avvenuto in passato per cui solo gli aristocratici praticavano la guerra e portavano armi, ancora legata all'agricoltura e all'oikos che produceva soprattutto olio, vino, ortaggi e cereali, LA CIVILTA' DELLA POLIS conobbe fin dai suoi inizi anche una certa conflittualità interna, LA CIVILTA' DELLA POLIS reagì alle tensioni sociali durante l'età arcaica con l'istituto della tirannide, fin dai suoi inizi anche una certa conflittualità interna le cui ragioni risalgono alla cosiddetta "rivoluzione oplitica", ovvero ad una radicale trasformazione delle tecniche di combattimento, non più limitate allo scontro individuale tra campioni, come era avvenuto in passato, fin dai suoi inizi anche una certa conflittualità interna le cui ragioni risalgono alla organizzaione economica della polis, ancora legata all'agricoltura e all'oikos che tuttavia non poteva bastare a nutrire la popolazione in crescita, alla organizzaione economica della polis in età arcaica ancora legata all'agricoltura e all'oikos, alla cosiddetta "rivoluzione oplitica", ovvero ad una radicale trasformazione delle tecniche di combattimento, non più limitate allo scontro individuale tra campioni, come era avvenuto in passato ma affidate a reparti di opliti (come i nostri sodati semplici) che combattevano in falange, ovvero in schieramenti compatti, armati di scudi, spade e lance, man mano che cresceva la ricchezza si andava sviluppando il commercio, e con esso anche l'artigianato e di conseguenza a partire dal V secolo cominciò a diffondersi la moneta, che non esisteva ai tempi degli achei e che veniva coniata dalle autorità della polis, vennero risolte tra l' VIII e il VI secolo a.C. con una nuova ondata migratoria (la seconda colonizzazione) diretta verso il Mediterraneo occidentale e verso l'Ellesponto che ebbe l'effetto di sviluppare ulteriormente la rete commerciale delle poleis greche, e di conseguenza contribuì alla crescita del demos, di cui facevano parte i nuovi ceti che vivevano di artigianato e commercio, fin dai suoi inizi anche una certa conflittualità interna le cui ragioni risalgono alla organizzazione sociale della polis, spesso a "stranieri" ovvero a soggetti che provenivano da poleis vicine i quali spingevano per godere di maggiori diritti, e spesso chiedevano i pieni diritti garantiti dalla cittadinanza che a loro era negata, affidate a reparti di opliti (come i nostri sodati semplici) che combattevano in falange, ovvero in schieramenti compatti, armati di scudi, spade e lance per cui l'uso delle armi si diffuse anche tra il demos, che chiese di conseguenza i pieni diritti politici