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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Sparta e Atene dopo le guerre persiane, fin dalla sua nascita le circa 150 poleis che vi parteciparono subirono l'egemonia di Atene in quanto a suo favore giocava l'indubitabile prestigio militare che deteneva, un prestigio indiscusso nell'intero mondo greco alle due città che avevano guidato la Lega Panellenica verso il successo che venne sfruttato soprattutto dalla polis di Atene, tornarono sulla scena i democratici con Pericle che fu l'artefice di una fondamentale riforma che trasformò in senso pienamente democratico le istituzioni ateniesi, legata alla sua politica egemonica nella regione e preoccupata di ogni cambiamento e in effetti gli anni successivi furono all'insegna dell'instabilità, a suo favore giocava l'indubitabile prestigio militare che deteneva per cui a prendere le decisioni era Atene, all'indomani della vittoria sui Persiani, si riaprì il dibattito sulle future scelte in politica estera e si disegnarono due nuovi schieramenti in quanto gli aristocratici, guidati dal figlio di Milziade, Cimone, volevano mantenere l'alleanza con Sparta, con il pretesto che essa era necessaria contro la Persia, i democratici, guidati da Temistocle, ritenevano inevitabile sviluppare la vocazione mercantile e marinara della città, costruendo un sistema di mura difensive che arrivassero al porto del Pireo, in modo che la città non fosse attaccabile via terra anche perché Temistocle riteneva inevitabile uno scontro con Sparta, per cui voleva prepararsi ad esso, un prestigio indiscusso nell'intero mondo greco alle due città che avevano guidato la Lega Panellenica verso il successo tuttavia Sparta sfruttò poco questa posizione di preminenza, Cimone perse il consenso e venne ostracizzato (461) e tornarono sulla scena i democratici con Pericle, Cimone, che aveva guadagnato fama e successo, riuscì a convincere i concittadini a ostracizzare Temistocle nel 471 per cui egli riparò ad Argo, da dove appoggiò il tentativo di colpo di stato che un re spartiate, Pausania, il vincitore di Platea, aveva ordito contro le tradizionali istituzioni spartane, Sparta sfruttò poco questa posizione di preminenza in quanto legata alla sua politica egemonica nella regione e preoccupata di ogni cambiamento, venne sventato dalle istituzioni spartane per cui Temistocle, temendo per la sua vita ad Argo, riparò presso il Gran Re persiano, venne sfruttato soprattutto dalla polis di Atene che in nome della necessità di mantenere alta la guardia contro i Persiani propose alle altre poleis con vocazione marinara di unirsi in una alleanza, il contingente ateniese, che non stava combattendo con convinzione, venne cacciato dal governo di Sparta, che umiliò così la città alleata e di conseguenza venne rotta l'alleanza con Sparta, Temistocle riteneva inevitabile uno scontro con Sparta, per cui voleva prepararsi ad esso ma Cimone, che aveva guadagnato fama e successo, riuscì a convincere i concittadini a ostracizzare Temistocle nel 471, all'indomani della vittoria sui Persiani, si riaprì il dibattito sulle future scelte in politica estera e si disegnarono due nuovi schieramenti in quanto i democratici, guidati da Temistocle, ritenevano inevitabile sviluppare la vocazione mercantile e marinara della città, costruendo un sistema di mura difensive che arrivassero al porto del Pireo, in modo che la città non fosse attaccabile via terra, nel 477 a.C. nacque la Lega di Delo, in origine un'alleanza paritaria tra poleis che giurarono eterna fedeltà alla Lega e si impegnarono a fornire navi o risorse per affrontare una nuova guerra contro i Persiani in realtà tuttavia fin dalla sua nascita le circa 150 poleis che vi parteciparono subirono l'egemonia di Atene, avuto temporaneamente la meglio sugli avversari, Cimone fece persino votare all'areopago il sostegno agli Spartiati, che nel 464 si trovarono a fronteggiare una rivolta in Messenia tuttavia il contingente ateniese, che non stava combattendo con convinzione, venne cacciato dal governo di Sparta, che umiliò così la città alleata, gli aristocratici, guidati dal figlio di Milziade, Cimone, volevano mantenere l'alleanza con Sparta, con il pretesto che essa era necessaria contro la Persia così avuto temporaneamente la meglio sugli avversari, Cimone fece persino votare all'areopago il sostegno agli Spartiati, che nel 464 si trovarono a fronteggiare una rivolta in Messenia, venne sfruttato soprattutto dalla polis di Atene dove però all'indomani della vittoria sui Persiani, si riaprì il dibattito sulle future scelte in politica estera e si disegnarono due nuovi schieramenti