Area di Progetto - Progetto UNESCO - Classe
4Ae ITC "Keynes"
IL PROBLEMA DELLO SFRUTTAMENTO SESSUALE
DEI MINORI
Nell'ambito del Progetto UNESCO, il nostro gruppo di lavoro si
è occupato in particolare del drammatico problema dello sfruttamento
sessuale dei minori. A tal fine abbiamo utilizzato essenzialmente fonti presenti
su Internet. Tra queste le più importanti sono state prese dai seguenti
siti:
- sito dell'Unicef
- sito di Amnesty International
- sito di InterLex (Diritto tecnologia e informazione)
- sito dell'Eurispes
Qui di seguito una breve relazione sui principali aspetti che caratterizzano
questo triste fenomeno.
LO SFRUTTAMENTO SESSUALE
Milioni di bambini in tutto il mondo sono sfruttati per il sesso a pagamento.
Comprati e venduti come qualsiasi bene, fatti oggetto di commercio all'interno
e al di fuori dei confini nazionali, gettati in situazioni quali matrimoni
forzati, prostituzione e pornografia infantile.
Alla stragrande maggioranza viene anche negato il diritto all'istruzione
come pure il minimo diritto di divertimento e gioco.
Il commercio sessuale è un'industria da molti miliardi di dollari,
fondata sull'avidità e che prospera a scapito delle persone più
deboli.
Con freddezza e calcolo si punta ai bambini per la loro facilità di
scambio e il loro valore monetario. In molti paesi, l'industria del sesso
è una consistente fonte di guadagni in valuta estera.
Lo sfruttamento sessuale a scopo di lucro dei bambini assume molte forme
e ha molte facce. I bambini sono obbligati alla schiavitù da una catena
di persone, ognuna delle quali trae profitto da questa attività. Questa
catena, che lega il bambino all'uomo che ne abusa, il quale talvolta vive
a migliaia di chilometri di distanza, può essere lunga e passa
per intermediari quali gli adescatori, i proprietari di bordelli e i ruffiani.
L'istruzione è la chiave per eliminare gli abusi sessuali e lo sfuttamento
dei bambini.
Le scuole devono educare i bambini a riconoscere ed evitare le situazioni
ad alto rischio.
ALCUNE DEFINIZIONI
Abusi sessuali:
Sono quegli atti in cui i minori diventano oggetto della gratificazione sessuale
di un individuo più grande.
Sfruttamento intollerabile:
L'impiego dei minori in attività nocive e/o pericolose per il fisico
e la mente, lavori pesanti legati allo sfruttamento e alla schiavitù,
la prostituzione e l'uso in traffici criminali.
Sfruttamento infantile:
Occupazione a tempo pieno in età precoce, indebita pressione fisica,
sociale o psicologica, vita per le strade in cattive condizioni, paga inadeguata,
eccesive responsabilità, tutti i fattori che compromettono la dignità
del bambino e ne pregiudicano lo sviluppo fisico, sociale, psicologico.
ALCUNI DATI
Quasi 3000 sono i bambini che ogni giorno, secondo stime dell'UNICEF, vengono
introdotti nel mercato mondiale del sesso, cifra che porta circa a un milione
all'anno le nuove reclute dello sfruttamento: un milione di vite spezzate,
distrutte, interrotte e difficilmente recuperabili da un trauma continuato
che, spesso, conduce rapidamente alla morte.
PORNOGRAFIA INFANTILE
La pornografia minorile è un crimine che rientra nello sfruttamento
sessuale dei minori. Nel 2000, il mercato sessuale è legato allo sfruttamento
dei minori coinvolgerebbe, in Thailandia 800.000 minori, in Brasile e in
Perù 500.000 ciascuno, nelle Filippine 70.000-100.000, in Nepal 200.000,
in Cina 200.000-500.000, in India 400.000-500.000, in Venezuela 40.000, in
Honduras 25.000, in Paraguay 26.000, nella Repubblica Domenicana 35.000.
Internet risulta essere il canale maggiormente utilizzato da chi vuol offrire
o da chi vuole ricevere materiale pedo-pornografico.
Lo sfruttamento sessuale è preordinato a scopi di lucro; il mercato
pedo-pornografico produce ogni sorta di prodotto: recentemente si è
passati dai filmati denominati snuff, dove la piccola vittima viene
seviziata e torturata, a quelli necro dove la stessa viene uccisa
e successivamente si abusa del suo cadavere.
LA PROSTITUZIONE MINORILE
Si stima che nel mondo vi siano oggi 2 milioni di bambini prostituti o sottoposti
a varie forme di sfruttamento sessuale per un giro d'affari di oltre 5 miliardi
di dollari.
Lo sfruttamento sessuale dei bambini è oggi sempre più presente
anche nel nostro paese. L'esame della distribuzione
del fenomeno sul territorio nazionale evidenzia una maggiore incidenza nelle
regioni del nord e del sud Italia. Il centro è attualmente coinvolto
solo per il 18% delle violenze sessuali a danno di minori di 14 anni. In
Italia fra Gennaio e Marzo 1997 sono stati denunciati alla pubblica sicurezza
565 casi di violenza sessuale, di cui 172 a danno di minori di 14 anni. Normalmente
le ragazze sono vendute a protettori per una cifra che oscilla fra i 2500
e 4000 dollari; a quanto si dice una vergine può arrivare a 10000.
Talvolta le ragazze arrivano nel nostro paese per diventare prostitute, pensando
di arricchirsi in fretta e ritirarsi, non consapevoli delle brutalità
che dovranno affrontare; solo la metà delle donne sarebbe consapevole,
al momento dell'ingresso in Italia, di essere destinata a questo mercato.
I paesi attualmente in testa alla classifica dello sfruttamento sessuale
dei bambini sono il Brasile, la Thailandia, le Filippine, ma il fenomeno
riguarda anche altri paesi del Sud-Est asiatico, molti paesi latino americani
e alcuni paesi africani. In Thailandia i mercanti di carne umana, da
anni battono le campagne alla ricerca di bambine da avviare alla prostituzione
nei locali a luci rosse di Bangkok, di Pattaya, e delle altre località
turistiche, perchè c'è un turismo speciale che viene da queste
parti a cercare proprio loro, le bambine e i bambini schiavi dei trafficanti
del sesso; e il prezzo che i bambini pagano è altissimo: devastati
nel corpo e nell'anima dalle violenze subite, quasi mai riescono a tornare
a casa.
Le polizie di molti paesi stanno elaborando le strategie per combattere il
deprecabile fenomeno del turismo sessuale. E' un colossale giro d'affari
che vede coinvolte anche numerose agenzie turistiche del Nord.
La causa della prostituzione infantile legata al turismo sono: Nord-Sud,
povertà, urbanizzazione, crisi della società, discriminazione
sessuale, razzismo, assenza del rispetto dei diritti umani.
Gli effetti sono: diffusione dell'AIDS e di altre malattie veneree, mercificazione
e distruzione psicofisica dei bambini, traffico dei minori. Estensione del
fenomeno dal Sud-Est asiatico ad altre aree geografiche, quali l'America
Latina, l'Africa, l'Europa dell'Est.
Le urgenze per fronteggiare il fenomeno sono le seguenti:
- oltre alle misure legislative indispensabili, occorre lavorare
in profondità intervenendo a livello culturale per cambiare la mentalità
- promuovere politiche per la difesa dell'infanzia
- avviare progetti di prevenzione e di recupero nei paesi destinatari
- progetti di educazione e formazione nei paesi produttori
di turismo sessuale
- lotta alla povertà e all'ignoranza
ALCUNE INFORMAZIONI SULL'UNICEF
I centri di recupero creati dall'Unicef e da vari organismi per salvare le
piccole vittime della prostituzione devono accogliere un numero crescente
di bambini, sottratti allo sfruttamento ma privi di alternative di vita.
L'UNICEF deve affrontare un'emergenza sanitaria gravissima, quella dell'AIDS.
Nell'anno 2005 quattro thailandesi su cento saranno sieropositivi. E fra
loro, moltissimi sono bambini, vittime dirette della prostituzione ma anche
piccoli figli di giovanissime prostitute, condannati a una breve vita: da
qui al 2005 si stima che saranno 40.000 all'anno i nuovi casi di infezione
nei bambini, e che ogni anno moriranno di AIDS 20.000 bambini.
Per eliminare questa vergogna, l'UNICEF sottolinea la necessità di
lottare contro quell'erosione dei valori che è tra le cause del crescente
sfruttamento sessuale e commerciale dei bambini, ma anche e soprattutto di
combattere la povertà e le descriminazioni che spesso sono alla radice
del problema.
LO STATO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE
Il diritto internazionale si è a più riprese
interessato della tutela dei soggetti minori dalle violenze e dagli abusi
di diversa natura, ma è stato nel 1996, con il primo Congresso Mondiale
contro lo sfruttamento sessuale commerciale dei bambini tenutosi a Stoccolma,
che si è avuto un vero impulso alla lotta senza quartiere ad ogni
forma di abuso e violenza perpetrata verso i bambini e, nei cinque anni successivi,
si sono avuti interessanti progressi.
Nel Novembre del 2000 è entrata in vigore la Convenzione 182 dell'
Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sull' eliminazione delle peggiori
forme di lavoro minorile; la tratta di bambini a scopo sessuale viene inserita
fra le definizioni delle peggiori forme di lavoro minorile.
Per quanto riguarda l'Italia, un importante
provvedimento legislativo è costituito dalla Legge 3 agosto 1998,
n. 269, “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia,
del turismo sessuale a danno di minori, quali nuove forme di riduzione in
schiavitù”, con particolare riferimento ai fenomeni collegati
alle nuove forme di comunicazione.
La recente Legge affronta in maniera molto decisa il fenomeno dello sfruttamento
sessuale dei minori secondo una moderna concezione che assimila lo sfruttamento
sessuale alla riduzione in schiavitù in ragione della fragilità
psichica dei minori quali soggetti in età evolutiva, attribuendo un
evidente rilievo alle forme di sfruttamento collegate all' uso della rete
telematica mondiale Internet.
La legge 269/98 fa inoltre riferimento all'art. 34 della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti del fanciullo che obbliga gli Stati a proteggere
il fanciullo da ogni forma di sfruttamento o violenza sessuale attraverso
misure nazionali e la cooperazione internazionale. Le nuove disposizioni
nazionali sono dirette a dare piena attuazione all'art.34, sanzionando penalmente
chi inciti o costringa dei
fanciulli a dedicarsi ad un'attività sessuale illegale, o li sfrutti
a fine di prostituzione o per la produzione di spettacoli o di materiale
pornografico.
Le nuove fattispecie introdotte nel codice penale - pornografia, prostituzione
minorile e turismo sessuale - rispondono a modelli parzialmente delineati
in sede internazionale.
Un altro aspetto degno di rilievo e fortemente dipendente dalla dimensione
internazionale della malavita organizzata, che sfrutta le reti telematiche
per i propri scopi, è l'allargamento dei casi di giurisdizione penale
extra territoriale. Con la nuova formulazione, il giudice italiano può
perseguire penalmente anche i fatti commessi dal cittadino italiano o da
cittadino straniero in concorso con cittadino italiano in qualsiasi Paese
essi si trovino.
Per quanto riguarda invece la cooperazione tra le forze di polizia l'art.17
comma 5 prevede l'istituzione di una unità specializzata di polizia
giudiziaria, avente compito di condurre le indagini sul territorio relative
ai delitti previsti dalla nuova L. 269/98. Si tratta di una disposizione
di attuazione dell'accordo adottato dai Ministri di giustizia europei il
27 settembre 1996 a Dublino volto a estendere la competenza dell' Ufficio
Europeo di polizia (EUROPOL) ai reati di sfruttamento sessuale dei minori.
L'Ufficio europeo di polizia svolge prevalentemente la finalità di
agevolare la raccolta e lo scambio di informazioni fra gli stati membri nonché
contibuire al miglioramento della cooperazione e dell' efficienza dei servizi
nazionali competenti.
Il ruolo del coordinamento internazionale tra le forze di polizia rappresenta
una strategia fondamentale per la lotta contro lo sfruttamento sessuale dei
minori attraverso l'uso di reti telematiche.
Grazie alla L 269/98 sono stati introdotti gli strumenti per intervenire
in maniera incisiva al fine di prevenire e reprimere molti crimini legati
allo sfruttamento sessuale dei minori. Per quanto riguarda la cooperazione
internazionale, occorre proseguire sulla strada di una maggiore cooperazione
non solo all'interno dell'Unione europea ma anche a livello internazionale.
UN PANORAMA DI DIRITTO COMPARATO
Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del
turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù,
è la trasposizione nel nostro ordinamento delle indicazioni di Stoccolma.
Da ultimo, è da indicare la legge n. 154/2001, misure contro la violenza
nelle relazioni familari, con la quale si cerca di intervenire nel delicato
problema degli abusi e delle violnze che avvengono tra le mura domestiche
e che, sempre di più sovente, vedono coinvolti i minori.
CONCLUSIONI
Forse, l'approccio più corretto al quale cercare di dare efficacia
con concreti interventi operativi è quello del dare priorità
al principio base della Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia
del 1989, il superiore interesse del bambino, che sempre e comunque dovrebbe
guidare l'azione degli adulti (speriamo) responsabili.