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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La rivoluzione francese, la società era ancora conformata al modello dell'ancient règime: tre stati corrispondenti ai tre ordini medievali ma il Terzo stato, o meglio il ceto borghese che ne rappresentava l'asse portante, mal tollerava i privilegi di cui godevano il primo e il secondo stato, l'agricoltura era arretrata per cui non produceva a sufficienza, il sovrano decise di convocare l'Assemblea degli Stati Generali, riunita l'ultima volta nel 1614 ma a quel punto alla vigilia del 1789 si aprì un dibattito nel paese sul regolamento interno degli Stati Generali, dal 1774 al 1789 si susseguirono svariati "controllori delle finanze", costretti tutti alle dimissioni come il banchiere Necker, che tentò di tenere sotto controllo le spese statali e nel 1781 rese pubblico il bilancio della corona, dal 1774 al 1789 si susseguirono svariati "controllori delle finanze", costretti tutti alle dimissioni come l'economista Turgot, che propose un sistema fiscale più equo e tagli alle spese militari, dal 1774 al 1789 si susseguirono svariati "controllori delle finanze", costretti tutti alle dimissioni come l'economista de Calonne, che propose un'imposta sulla rendita fondiaria, anche su quella ecclesiastica e su quella nobiliare, alla vigilia del 1789 si aprì un dibattito nel paese sul regolamento interno degli Stati Generali mentre nelle assemblee elettorali del terzo stato si raccoglievano i Cahiers de doléance, l'elenco delle recriminazioni contro i privilegi di nobiltà e alto clero, Luigi XVI, per evitare il fallimento, incaricò del compito di ripianare il deficit a funzionari esperti a partire dal 1774 e pertanto dal 1774 al 1789 si susseguirono svariati "controllori delle finanze", costretti tutti alle dimissioni, alla vigilia del 1789 si aprì un dibattito nel paese sul regolamento interno degli Stati Generali dibattito a cui diede un forte impulso la pubblicazione del pamphlet Che cos'è il Terzo stato, ad opera della'abate Sieyès, a causa della crisi in cui versavano l'economia, la politica e la società francesi nella seconda metà del Settecento in quanto l'agricoltura era arretrata, a causa della crisi in cui versavano l'economia, la politica e la società francesi nella seconda metà del Settecento in quanto la popolazione era in forte crescita, era aggravata dalle pessime condizioni delle finanze statali in quanto le spese dell'apparato burocratico e dell'esercito erano molto alte, a causa della crisi in cui versavano l'economia, la politica e la società francesi nella seconda metà del Settecento in quanto la società era ancora conformata al modello dell'ancient règime: tre stati corrispondenti ai tre ordini medievali, non produceva a sufficienza anche perché la popolazione era in forte crescita, le spese dell'apparato burocratico e dell'esercito erano molto alte anche perché la monarchia pretendeva di esercitare un potere assoluto e di rivestire un ruolo egemone in Europa, fallirono nel loro intento di convincere il Re, la nobiltà, i parlamenti e l'alto clero (insomma i detentori di privilegi) della necessità di operare una radicale riforma fiscale che distribuisse le imposte su tutti i soggetti sociali per cui il sovrano decise di convocare l'Assemblea degli Stati Generali, riunita l'ultima volta nel 1614, solo i ceti produttivi pagavano le imposte e tra questi il peso fiscale gravava in modo particolare sui contadini, tentarono, sia pur timidamente, di intervenire con riforme strutturali tuttavia fallirono nel loro intento di convincere il Re, la nobiltà, i parlamenti e l'alto clero (insomma i detentori di privilegi) della necessità di operare una radicale riforma fiscale che distribuisse le imposte su tutti i soggetti sociali, Luigi XVI, per evitare il fallimento, incaricò del compito di ripianare il deficit a funzionari esperti a partire dal 1774 i quali tentarono, sia pur timidamente, di intervenire con riforme strutturali, era aggravata dalle pessime condizioni delle finanze statali in quanto il sistema di privilegi fiscali, di pensioni e rendite assegnate all'alta nobiltà, oltre alle ingenti spese per il mantenimento della corte di Versailles, provocavano incontrollabili uscite di bilancio