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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Le repubbliche giacobine in Italia, LE REPUBBLICHE GIACOBINE IN ITALIA si formarono in seguito alla prima campagna d'Italia di Napoleone, per il nuovo ceto politico italiano un'esperienza importante, anche se effimera e ambivalente in quanto in esse non fu possibile realizzare un concreto esperimento di autodeterminazione, come era nella speranza dei patrioti, una parte delle élites intellettuali e borghesi della penisola videro nell'esercito francese e nel suo generale i difensori della libertà, della lotta contro i regimi italiani reazionari, della giustizia e dei diritti mentre in realtà Napoleone Bonaparte aveva agito solo sulla base della propria personale ambizione e non aveva esitato a indicare l'Italia come una possibile preda di guerra ai suoi soldati per motivarli, il comportamento rapace delle truppe e degli emissari francesi attirò su di essi l'odio delle classi popolari, che di conseguenza si schierarono con i reazionari realisti per cui quando l'esercito francese nel 1799 iniziò a subire sconfitte dalle forze della II coalizione, con l'offensiva dell'armata austro- russa di Suvorov, rivolte popolari un po' ovunque determinarono la caduta di tutte le Repubbliche e la morte di coloro che le avevano sostenute, LE REPUBBLICHE GIACOBINE IN ITALIA rappresentarono per il nuovo ceto politico italiano un'esperienza importante, anche se effimera e ambivalente, in esse non fu possibile realizzare un concreto esperimento di autodeterminazione, come era nella speranza dei patrioti perché il comportamento rapace delle truppe e degli emissari francesi attirò su di essi l'odio delle classi popolari, che di conseguenza si schierarono con i reazionari realisti, una parte delle élites intellettuali e borghesi della penisola videro nell'esercito francese e nel suo generale i difensori della libertà, della lotta contro i regimi italiani reazionari, della giustizia e dei diritti per cui appoggiarono e favorirono l'avanzata francese e furono l'asse portante della nuova classe dirigente delle neonate repubbliche, in esse non fu possibile realizzare un concreto esperimento di autodeterminazione, come era nella speranza dei patrioti perché il governo francese le trattò da stati satelliti, sottomenssi agli interessi francesi, fu comunque un esperimento positivo, perché vennero svecchiati i sistemi giuridici e legislativi e per la prima volta si iniziò a discutere di un possibile futuro stato unitario nella penisola e non è casuale che il tricolore nacque in questo contesto, una parte delle élites intellettuali e borghesi della penisola videro nell'esercito francese e nel suo generale i difensori della libertà, della lotta contro i regimi italiani reazionari, della giustizia e dei diritti mentre in realtà la conquista dei territori italiani non era nemmeno stata considerata in un primo tempo dalla Francia del Direttorio, e in seguito venne sostenuta solo per sfruttare economicamente i territori conquistati, il governo francese le trattò da stati satelliti, sottomenssi agli interessi francesi tanto che le cariche politiche, elettive sulla carta, erano in effetti di nomina francese, in seguito alla prima campagna d'Italia di Napoleone quando una parte delle élites intellettuali e borghesi della penisola videro nell'esercito francese e nel suo generale i difensori della libertà, della lotta contro i regimi italiani reazionari, della giustizia e dei diritti, in seguito alla prima campagna d'Italia di Napoleone quando naqcuero la Repubblica cispadana (poi unitasi alla Repubblica cisalpina) e la Repubblica ligure, il loro esempio fu seguito dai patrioti romani che misero in fuga papa Pio VI, con l'appoggio delle armate del generale Championnet (mentre Napoleone era impegnato in Egitto) e fondarono la Repubblica romana nel 1798 e la reazione di Ferdinando IV Borbone, che era entrato nella II coalizione antifrancese, portò Championnet a conquistare prima Napoli (dove nacque la Repubblica partenopea) e poi Piemonte (annesso alla Francia) e Toscana (unita alla Repubblica Cisalpina), tra il 1798 e il 1799, la Repubblica cispadana (poi unitasi alla Repubblica cisalpina) e la Repubblica ligure e in seguito il loro esempio fu seguito dai patrioti romani che misero in fuga papa Pio VI, con l'appoggio delle armate del generale Championnet (mentre Napoleone era impegnato in Egitto) e fondarono la Repubblica romana nel 1798, quando l'esercito francese nel 1799 iniziò a subire sconfitte dalle forze della II coalizione, con l'offensiva dell'armata austro- russa di Suvorov, rivolte popolari un po' ovunque determinarono la caduta di tutte le Repubbliche e la morte di coloro che le avevano sostenute come dimostra il caso emblematico della Repubblica partenopea, abbandonata a se stessa dai francesi e sconfitta nel giugno dal contemporaneo attacco degli inglesi dell'ammiraglio Nelson e dei "sanfedisti" e lazzaroni guidati dal Cardinale Ruffo, per il nuovo ceto politico italiano un'esperienza importante, anche se effimera e ambivalente in quanto fu comunque un esperimento positivo, perché vennero svecchiati i sistemi giuridici e legislativi e per la prima volta si iniziò a discutere di un possibile futuro stato unitario nella penisola