WARNING:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this concept map will
work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Dante Alighieri, LE OPERE DOTTINARIE DI DANTE ALIGHIERI sono opere di impianto filosofico e politico che sono il frutto dell'allargamento dell'orizzonte ideologico dell'autore, importanti per comprendere il substrato culturale da cui nacque la Divina Commedia, dopo che i guelfi neri si erano impadroniti di Firenze, con l'appoggio di papa Bonifacio VIII e del legato pontificio Carlo di Valois, Dante venne condannato per baratteria e costretto all'esilio condanna che lo portò a considerare le condizioni politiche dell'Italia intera, in un'ottica più ampia di quella comunale, sperò dalla discesa in Italia di Enrico VII (1310) di Lussemburgo, che l'autorità imperiale venisse restaurata speranza che venne delusa dall'inefficacia dell'intervento dell'imperatore e dalla sua precoce morte nel 1313, agli anni dell'esilio quando dopo che i guelfi neri si erano impadroniti di Firenze, con l'appoggio di papa Bonifacio VIII e del legato pontificio Carlo di Valois, Dante venne condannato per baratteria e costretto all'esilio, lo costrinse a cercare ospitalità presso le corti signorili dell'Italia centro- settentrionale, accolto con tutti gli onori, ma in una condizione di precarietà e dipendenza che all'autore pesava molto tanto che sperò dalla discesa in Italia di Enrico VII (1310) di Lussemburgo, che l'autorità imperiale venisse restaurata, lo portò a considerare le condizioni politiche dell'Italia intera, in un'ottica più ampia di quella comunale per cui anche la sua visione politica assunse una dimensione universale, che legava le sorti di Firenze alle condizioni di degrado politico, sociale e morale in cui era precipitata l'umanità intera, LE OPERE DOTTINARIE DI DANTE ALIGHIERI appartengono agli anni dell'esilio, dopo che i guelfi neri si erano impadroniti di Firenze, con l'appoggio di papa Bonifacio VIII e del legato pontificio Carlo di Valois, Dante venne condannato per baratteria e costretto all'esilio condanna che lo costrinse a cercare ospitalità presso le corti signorili dell'Italia centro- settentrionale, accolto con tutti gli onori, ma in una condizione di precarietà e dipendenza che all'autore pesava molto