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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Il fascismo 5, Le origini del totalitarismo opera in cui individua nel terrore, nell'imposizione ad una massa indifferenziata di un unico sistema di pensiero, nel razzismo e nel nazionalismo esasperato le origini di questa nuova forma di potere che ha caratterizzato il Novecento, la propaganda martellante che sfruttò abilmente i mezzi di comunicazione di massa, come giornali, manifesti, radio, cinema, totalitarismo dallo stesso Mussolini che in tal modo rivendicò orgogliosamente una accusa proveniente dall'opposizione liberale (Amendola) e popolare (don Sturzo), la propaganda martellante che sfruttò anche l'architettura del periodo, indirizzata a dare del regime un'immagine grandiosa e solenne, si propose di attuare un controllo pervasivo della vita, ma anche delle coscienze dei cittadini attraverso il dopolavoro, in cui lo stato fascista organizzava anche il tempo libero dei lavoratori, secondo Hannah Arendt avvenne con il nazismo e con lo stalinismo come spiega in Le origini del totalitarismo, importanti iniziative assistenziali, per affermare l'immagine di uno stato paternalista che si occupava degli italiani dalla culla alla tomba come l'Infail, l'educazione dei giovani attraverso la prima riforma organica del sistema scolastico ad opera del filosofo Gentile, si propose di attuare un controllo pervasivo della vita, ma anche delle coscienze dei cittadini attraverso l'educazione dei giovani, importanti iniziative assistenziali, per affermare l'immagine di uno stato paternalista che si occupava degli italiani dalla culla alla tomba come l'Infps, rifletteva una concezione dell'etica e del diritto che era stata elaborata da Hegel (e prima da Hobbes): lo stato etico ovvero una concezione basata sulla teoria che l'individuo trovi la sua dimensione più vera (si realizzi) nello stato, per cui il bene individuale deve coincidere con il bene dello stato ed è lo stato che determina ciò che l'individuo deve fare, deve pensare, deve provare, importanti iniziative assistenziali, per affermare l'immagine di uno stato paternalista che si occupava degli italiani dalla culla alla tomba come misure a favore dell'incremento delle nascite, una concezione basata sulla teoria che l'individuo trovi la sua dimensione più vera (si realizzi) nello stato, per cui il bene individuale deve coincidere con il bene dello stato ed è lo stato che determina ciò che l'individuo deve fare, deve pensare, deve provare per cui nella retorica fascista lo stato, che si incarnava in Mussolini, esprimeva la volontà della massa più e meglio che in una democrazia parlamentare, IL REGIME FASCISTA secondo alcuni critici non raggiunse pienamente l'obiettivo di creare un totalitarismo perfetto, si propose di attuare un controllo pervasivo della vita, ma anche delle coscienze dei cittadini attraverso i riti pubblici del potere, non raggiunse pienamente l'obiettivo di creare un totalitarismo perfetto perché in Italia la presenza di due istituzioni forti e seguite come la monarchia e la Chiesa, rese l'obbedienza al fascismo più formale che realmente sentita, totalitarismo dallo stesso Mussolini perché si propose di attuare un controllo pervasivo della vita, ma anche delle coscienze dei cittadini, l'educazione dei giovani con la nascita dell'Opera Nazionale Balilla, un'organizzazione giovanile paramilitare che educava gli italiani fin da piccoli agli ideali fascisti, si propose di attuare un controllo pervasivo della vita, ma anche delle coscienze dei cittadini attraverso la propaganda martellante, totalitarismo dallo stesso Mussolini che indicò come peculiarità del nuovo stato fascista la subordinazione delle prerogative individuali al fine superiore della potenza dello stato: "tutto nello Stato, nulla contro lo Stato, niente al di fuori dello "Stato"