Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Carlo Goldoni 2, procedendo gradualmente e guardando a due modelli di riferimento ovvero il Mondo, la realtà, a cui guardare per realizzare uno spettacolo con finalità morali, che sia verosimile per i problemi affrontati e per i "caratteri" sviluppati sulla scena, nella Venezia della metà del Settecento dunque in un ambiente relativamente aperto al dinamismo sociale e alla concretezza delle classi produttive, la loro recitazione diviene più "naturale", meno caricata e non più legata agli stereotipi del repertorio di "lazzi e frizzi" della Commedia dell'Arte come per la prima volta in La donna di garbo del 1743, LA RIFORMA TEATRALE DI CARLO GOLDONI si sviluppa a partire dalla Commedia dell'Arte con cui l'autore non vuole una brusca rottura, nell'ultima fase della sua produzione il popolo verrà rivalutato, in quanto portatore di energia, vitalità e valori sani come nelle Baruffe chiozzotte del 1762, realizzando commedie di impianto realistico, con personaggi a tutto tondo, i "caratteri" e a questo scopo gli attori recitano senza maschera e seguendo fedelmente un copione scritto, sottolinea i limiti di un ceto popolare ignorante e bisognoso di guida anche se nell'ultima fase della sua produzione il popolo verrà rivalutato, in quanto portatore di energia, vitalità e valori sani, Goldoni analizza la realtà del tempo in ogni suo aspetto e in particolare coglie i vizi e le virtù di ogni classe sociale, gli attori recitano senza maschera e seguendo fedelmente un copione scritto per cui la loro recitazione diviene più "naturale", meno caricata e non più legata agli stereotipi del repertorio di "lazzi e frizzi" della Commedia dell'Arte, a partire dalla Commedia dell'Arte con cui l'autore non vuole una brusca rottura anche perché gli attori e il pubblico dell'epoca non avrebbero compreso e accettato una rivoluzione del teatro, Goldoni analizza la realtà del tempo in ogni suo aspetto e in particolare ambienta le sue commedie in ogni scenario della realtà contemporanea ma con una netta predilezione per la città, manifesta nei fatti uno sguardo più benevolo nei confronti dei vizi della borghesia per quanto portata all'avarizia e talvolta al conservatorismo, realizzando commedie di impianto realistico, con personaggi a tutto tondo, i "caratteri" nelle quali Goldoni analizza la realtà del tempo in ogni suo aspetto, portata all'avarizia e talvolta al conservatorismo come nei Rusteghi del 1760, l'ideologia di Goldoni risente del richiamo al buon senso e alla ragionevolezza della cultura illuminista per cui nelle sue opere emerge un forte legame con l'ambiente cittadino, i valori della civiltà borghese, il rifiuto di ogni autoritarismo conservatore e sterile, il riformismo e una visione ottimistica tipicamente settecentesca, non impegnando il pubblico con opere pesanti e teoriche ma divertendolo ed educandolo a una forma di teatro solo apparentemente leggero, Goldoni analizza la realtà del tempo in ogni suo aspetto per quanto non impegnando il pubblico con opere pesanti e teoriche, coglie i vizi e le virtù di ogni classe sociale ad esempio prende di mira la vuota e inutile superbia della nobiltà che non produce nulla e non partecipa al benessere civile, procedendo gradualmente e guardando a due modelli di riferimento ovvero il Teatro, di cui rispettare le convenzioni e le leggi interne per costruire uno spettacolo che diverta il pubblico, in un ambiente relativamente aperto al dinamismo sociale e alla concretezza delle classi produttive per quanto Venezia fosse ormai uno stato in declino, ripiegato su posizioni conservatrici