I(2):Beh , sono una persona piuttosto curiosa e di conseguenza sono portato ad infilarmi in parecchie situazioni. Sono abbastanza aperto e disposto a provare quello che c’è da provare tanto perché la vita e noiosa[sorride]…quindi fare esperienze in generale non è un problema. Poi come mi descriverei? Visivamente? R(3):No beh quello lo vedo, intendo caratterialmente o quello che ti piace fare , che fai, ecc..tutto quello che ti viene in mente… I(3):Beh, mi piacciono varie forma d’arte…anche il mio lavoro che è nell’ambito della body-art e in generale le cose che hanno a che fare con il corpo…il rapporto che c’è tra me ed il mo corpo, come lo sfrutto, come mi identifico col mio corpo, e anche non so?!…E’ tutta una serie di cose; ad esempio l’interazione che ho con la paura la vivo tramite il mio corpo perché sforacchiandomi – e avendo provato diverse pratiche più o meno dolorose – le ho sempre sfruttate non per il dolore in sé e per sé ma per la conoscenza del mio limite o comunque di quel che io penso sia il mio limite per concretizzarlo, attraversarlo e capire qual è realmente il mio limite. R(4):Quindi tu lo fai di lavoro ma anche su di te… I(4):Si, penso che chiunque lo faccia di lavoro dovrebbe almeno viverlo in prima persona…come i tatuaggi… Ognuno ha il suoi buoni motivi per usare il proprio corpo. Ce l’hai, te lo ha regalato la natura e ne puoi usufruire come vuoi. E ognuno lo usa a seconda del livello di curiosità o di conoscenza che richiede. Per me è una cosa con me stesso e sfrutto il mio corpo che è la manifestazione evidente di me, materiale, e cerco di interagirci in svariati modi; tra cui anche provando dolore o piacere a seconda del contesto. Però è una cosa che mi mette in relazione con me stesso, con me dentro… R(5):Il tuo lavoro lo fai da tanto? I(5):Ora sono 5 anni. Però ovviamente ho iniziato a 15 anni a sforacchiarmi...#ora ne hai?# 27. R(6):Quindi ha sperimentato presto… I(6):Si ci sono cresciuto, ho vissuto comunque a contatto con persone che mi consideravano una specie freak, almeno nel paesino in cui sono cresciuto…. R(7):Beh immagino cosa doveva essere 12-13 anni fa rispetto ad ora… I(7):Eh si eh! Quando io mi sono bucato il labbro era già una cosa strana. Poi il foro alla narice, addirittura il secondo buco all’orecchio - ragazzi! - era già strano[ride]…erano quei tempi li! Venivo indicato magari perché avevo due tre piercing in più. Quando oggi mi trovo a farli e a vedere ragazzotti della mia età - che ne hanno 2 o 3 in faccia e nessuno se li caga più di pezza – o quelle tipologie di persone che prima mi indicavano ora vengono da me e mi pagano per fargli la stessa cosa! Non c’è soddisfazione più grande, cioè proprio io godo, a vederli anche con il culo che gli fa trak! E son spaventati… R(8):Mi dicevi prima dello sguardo da mucca al macello[ridiamo]… I(8): Si è proprio lo sguardo da vacca al macello poverina. Però nel senso io cerco anche di spiegarglielo: “ Guarda che è una cosa che fai per te! Io non ti devo convincere..sei te che mi devi convincere che se pronta a farlo! Perché a me cioè se te la devi viver male non te l’ha ordinato il medico, non c’è una legge…” R(9):C’è qualcuno che ci ripensa quando si trova li? I(9):Si capita, però generalmente sono un po’ stronzo. Però essere un po’ stronzo e diretto aiuta le persone a sentirsi a proprio agio. Perché s crei un distacco troppo grande le persone non si fidano e son li in paranoia, fanno mille domande e diventa difficile. Se invece li fai capire che sei presente, li bacchetti su tutto quello che fanno si sentono un po’ in soggezione, però si crea un rapporto tipo maestro-alunno. A qualsiasi età funziona. Anzi più sono vecchi più li bachetti più sentono l’autorità più stanno li a sentire tutto quello che gli dici e allora li metti in una situazione di dire: “ Ora mi fido perché ho davanti una persona che ne sa più di me. Quindi devo star zitto e bona…”