R(3):Sei sempre vissuto in città? I(3):Si si, coi miei stavo a xxxxxx che comunque è qui vicino e quindi son venuto da una realtà un po' particolare perché li funziona che comunque vai a scuola e poi con la gente con cui vai a scuola ci continui a crescere. Perché li c'è il centro dei salesiani che gestisce una polisportiva e che ti ingloba la vita. Quindi io fino ai 18 anni prima come animato -andavo li facevo catechismo e calcetto – poi come animatore educatore...finché poi ho conosciuto un altra cerchia di persone, altre situazioni e pian piano mi son distaccato da quella. Sicché ho visto quella piccola isola felice e poi altre situazioni più degradate[ride]: dai rave fino ad altre cose a livello sociale popolare. Quindi è stata carina come cosa... R(4):Quindi diciamo dall'ambiente salesiano sei uscito.... I(4):Si sono uscito, mi sono sbattezzato due anni fa quando uscì la legge...Era una cosa che avevo vissuto e anche intensamente perché comunque fino a 19 anni ti ingloba ti...cioè non è che è un obbligo sei te che...cioè io finivo di lavorare e andavo li perché avevo da organizzare al cena del giorno dopo...un po' come la gestione di un centro sociale però in un ambiente salesiano, comunque religioso, anche se loro sono abbastanza tranquilli come situazione. Poi vabbè, io ho scoperto di essere gay quindi volevo vedere anche un po' altre situazioni. Li l'80% delle persone sono un po' così, per l'ambiente che frequentano...anche se ora li ho ribeccati in giro, sanno di me, ci son riuscito tranquillamente. I fu più un blocco mio, perché in quell'ambiente mi sembrava una cosa forte per gente abituata a una cosa del genere...e mi feci io una paranoia, non lo dissi a nessuno e piano piano mi son staccato e mi son rifatto tutto un altro giro di amicizie. R(11):Prima che facevi quando uscivi la sera? I(11):Qualche locale, si andava a pigliare una birra, si stava in casa d'amici, ci sa aveva il bar dove ci si ritrovava fissi e si passavan e serate alle macchine a bere birrini. La classica compagnia. Ogni tanto si andava la mare ma era più l'occasione perché si andava la mare. Spesso si andava la cinema o ad un concerto. Invece lui mi disse: “Io vado in Salento, ci potrei stare da una settimana quattro. non lo so...” Io avevo tutto il mese libero e non sapevo che cazzo fare. Gli dissi: “Vengo che cazzo me ne frega!”. Poi era l'anno in cui mi stavo staccando da tutte le compagnie quindi siamo andati li in Salento, ho conosciuto tutta questa gente, ho provato un po' di cose... Comunque sapevo un po' cos'erano le feste, conoscevo n po' di persone che ci andavano. Però per dirti per me il concetto della tekno – mi avevano fatto sentire delle cassette – non mi interessava. E poi da li son passato alla scena gay. Mi sono fidanzato con un tipo più grande di me inseritissimo nella scena gay. Io venivo dall'ambiente dei rave e le prime volte che mi portava con i suoi amici e così nei club io avevo cose che li ancora non c'erano. Come la ketamina che ancora non girava in quell'ambiente. Sicché l'ho iniziata a dare via e sta cosa mi ha fatto conoscere un botto di gente. Ora in realtà si è abbandonata anche quella e si fa la seratina mensile più spesso nel club che nei rave. O magari serate dentro centri sociali...comunque serata un po' più belline, non alla serata tekno dentro a un fabbricone per giorni