I(4):Sai io son cresciuto in un paesino piccolo, con tutti ragazzetti...io ero già abbastanza punk rokkettaro, quindi ero un po' preso in giro perché erano tutti fighettini discotecari mezzi gabberetti e andavano tutti al xxxx che era una discoteca commerciale. Per cui a 12-13 anni andavi li per sentirti accettato nel gruppo, perché la mia realtà del momento era quella e non perché avessi un'attrazione particolare verso questi posti, ma perché era un punto di ritrovo. Poi in seconda media abbiamo fatto un gruppettino e suonavamo punk - eravamo fun dei Nirvana a manetta – e suonavamo i Sex Pistols, i Cccp, e i vari gruppi che ascoltavo da ragazzetto. Organizzavamo qualche concertino proprio arrabattati, magari in qualche casa del popolo. Mi ricordo sti versi allucinanti, imitavamo le rock star a ruzzolarci per terra e a saltare. E tutti i miei amici del paese che venivano a vederci dicevano: “che versi fai!”. E senza nemmeno aver bevuto, o magari si al massimo un po' di birra o una canna..ma era talmente tanta la felicità del ragazzo, quest'energia...che poi piano piano scompare. Quella via dimezzo del bambino che però sta crescendo. Poi dipende anche dalle persone..io a 12 anni iniziavo ad avere un po' di più di idee mie, crescevo..però comunque c'era ancora quella magia del bambino. Poi ho iniziato a frequentare la scena underground toscana..comunque non avevo ancora quella voglia di scappare. Sai Pelago On the Road, il Jaiss...serate di musica elettronica dove ci son state anche le prime esperienze con l'ecstasy. E' una droga pesante anche quella, ma quando vai a ballare sono quelle che ti attirano per prime. Poi altre cose... R(22):Te sei stato in strada quindi... I(22):Si qui, ma anche in Francia, in Spagna, a Roma, a Milano. Poi in vari squot per non stare proprio in strada...ho abitato in occupazioni.