“Il..il rave è arrivato molto dopo, tipo dopo Genova, nel 2002...Avevamo iniziato a sentire che c'erano delle feste nelle fabbriche..Io inizialmente ero sospettavo perché avevo il ricordo di certa gente delle mie parti - che erano fascisti e mi son sempre stati sul culo – che andava a delle feste illegali a Roma che si chiamavano “Sottantreno” o “Risottantreno”. I primi rave illegali in Italia li fecero a Roma, ma erano nazi quelli che ci andavano. I primi nazi che giravano in Italia facevano queste feste qua. Poi arrivarono gli Spiral Tribe ed è partita questa roba delle feste illegali, ma più post-punk. In più oltre a quel tipo di pregiudizio mi sembravano luoghi di eccessiva fattanza”. “Comunque nel 2002 quando ho scoperto i rave, l'md e la speed, comunque non avevo ancora usato la k perché la guardavo con molto sospetto...Cioè quelli che la usavano li vedevo proprio ribaltati. O comunque io andavo ai rave comunque con l'idea che quell'atto illegale, quell'occupazione temporanea – avevo letto Hakim Bey quindi la inquadravo socialmente e politicamente – quindi avrei voluto vederci una certa consapevolezza dell'antagonismo anche nell'uso di sostanze. E quindi la k, vedendo certi soggetti mi davano l'impressione di chi si arrende alla droga, non utilizza quello spazio e quel momento per costruire un immaginario, ma invece per distruggersi”.